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Rivalba

4 motivi per cui la Fiera del Tartufo è stata un successo

“La qualità del tartufo di queste colline è riconosciuta anche da Alba, e la location è perfetta”

albese tartufo

Alcuni dei piatti serviti dalla Pro Loco alla Fiera del Tartufo

Il protagonista indiscusso dell’ultimo week-end rivalbese è stato uno e uno solo: il tartufo bianco, prelibatezza al centro dell’omonima Fiera cittadina, giunta alla sua 34esima edizione. 

I nastri di partenza sono stati tagliati venerdì 11, con l’apertura in serata del padiglione gastronomico; stesso programma per sabato e poi, domenica mattina, è stata ufficialmente inaugurata la fiera mercato, con le varie bancarelle di tartufai e commercianti ad attendere i visitatori. 

Al “Palatartufo” la Pro Loco ha offerto antipasti, carne all’albese e tajarin (tutti piatti rigorosamente impreziositi da una spolverata di tartufo) e, in questo lungo week-end, le vie di Rivalba sono state invase da circa 800 visitatori

Il Palatartufo, durante il pranzo di domenica gestito dalla Pro Loco 

Un bel bottino di turisti per la città, certo, ma quali sono i motivi che, anche negli anni a venire, dovrebbe spingere le persone a visitare la fiera?

L’eccellenza del tartufo 

“In queste zone i tartufi bianchi non sono moltissimi ma la qualità è ottima, lo riconoscono anche da Alba. Recentemente Tommy, il mio lagotto di 7 mesi, ha trovato un tartufo da 120 grammi e di 25 cm - dice fiero Luigi Paolini, commerciante e tartufaio, seguito dall’amico a quattro zampe - perché venire alla fiera? Beh, basta guardarsi attorno: la location è spettacolare, queste colline parlano da sé, e i tartufi sono buonissimi”

Luigi Paolini, tartufaio e commerciante, e il suo lagotto Tommy

Il rispetto del territorio

Durante la giornata di domenica, è spiccata la presenza dell’associazione Trifole e Trifolè, a caccia di tartufi sulle colline dagli anni ‘90, ma sempre con un occhio di riguardo per l’ambiente. “Come associazione operiamo su tutto il territorio della Regione e di Città Metropolitana: facciamo delle ricerche simulate con i turisti italiani, francesi, tedeschi e alle volte anche americani” spiega dall’interno dell’associazione Luca Bannò. “Insegniamo anche ai bambini cosa sono i tartufi e come ci si deve comportare in natura - dice Bannò - la cosa fondamentale è essere rispettosi dell’ambiente che ci circonda: quando si scava per cercare un tartufo si devono coprire le buche, non bisogna pestare troppo il terreno, poi, per mantenere il più possibile le qualità della terra. Diciamo che all’inizio ci battevamo perché i contadini non abbandonassero i terreni; adesso con il caro energia molte persone sono passate alla legna e quindi stiamo cercando di evitare che i boschi vengano tagliati. É una lotta continua in sostanza”


Un po’ di cultura 

Per chi avesse fatto il pieno di cibo, poi, la Fiera del Tartufo ha anche offerto un momento storico e culturale, con le due esposizioni fotografiche “Ritorno a Casa” di Marco Facciano e “Visioni nel Blu” del fotografo rivalbese Bruno Rizzato, entrambe esposte al Salone Polivalente. L’opera di Facciano è incentrata su un ritorno alle origini, la terra rivalbese abbandonata dal fotografo a 27 anni per poi far ritorno anni più tardi. Dalla valorizzazione delle colline rivalbesi di Facciano, si passa poi a “Visioni nel Blu” di Rizzato. 

Bruno Rizzato e alcuni degli scatti di "Visioni nel Blu"

“Sono sempre stato appassionato di fotografia subacquea: dall’Oceano Atlantico, al Pacifico, al Mediterraneo, la mostraritrae un po’ il mio lavoro  degli ultimi 40 anni - afferma Rizzato - l’obiettivo è quello di far conoscere il territorio, tant’è che abbiamo anche un progetto con il programma MAB di UNESCO. Io avevo già esposto un reportage sulle nostre colline, e adesso mi hanno chiesto di partecipare alla mostra con Visioni nel Blu, progetto che è anche stato presentato ai bambini della primaria Bergalli”

Tante novità in arrivo 

A riguardo dell’evento, poi, non poteva non esprimersi il “padrone di casa”, il sindaco di Rivalba Davide Rosso. “Siamo alla 34esima edizione, questa è la chiave di volta: l’anno scorso, dopo la pandemia, era stata una fiera un po’ sottotono, ora siamo quasi tornati ai numeri di due anni fa - commenta il primo cittadino - domenica abbiamo avuto il presidente Cirio in collegamento dall’Asta Mondiale del Tartufo Bianco a Singapore, questo perché in Rivalba si è riconosciuto un  potenziale e di questo non posso che essere fiero. Perchè venire alla fiera del 2023? Perché i progetti in ballo sono tanti, sia con il sostegno della Regione sia per le molte idee che sono state proposte dalle associazioni. La prossima, sarà una fiera con molte novità”

Davide Rosso, sindaco di Rivalba

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