San Raffaele Alto è la location, il Colline Cultura Photo Festival (CCPF) è l’evento:sabato 1° ottobre e domenica 2 è stato il momento della prima tranche di mostre, inaugurazioni e fotografie; la settimana è stata di pausa e le danze sono riprese sabato 8 per poi concludersi definitivamente la domenica. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Arketipo, è parte di un festival culturale e fotografico itinerante, che al momento conta il patrocinio dei comuni di Gassino, San Raffaele, Rivalba, Cinzano, Sciolze, Castiglione e Settimo Torinese e, per questa edizione, San Raffaele Alto è stato scelto come paese ospitante. Tema centrale di quest’anno è stato “L’uomo, la Natura e il Paesaggio”.“La scorsa settimana per sabato 8, il primo giorno, abbiamo presenziato all’inaugurazione, con i vari Sindaci del territorio e Mario Sabatino, uno degli organizzatori - ha spiegato Ettore Mantelli, sindaco di San Raffaele - il quartier generale dell’evento, diciamo, è San Raffaele Alto, ma la mostra si articola in giro per tutta la città. A fianco di Palazzo Atelié è presente un’esposizione di Andrea Devincenzi, sportivo paralimpico che, per l’occasione, ha presentato un suo reportage in Islanda. Ancora, in via degli Orti c’è una parte legata al paesaggio urbano, principalmente Milano: è bello vedere l’effetto contrastante che si crea con il nostro territorio”.Mario SabatinoArtista, fotografo e presidente di Arketipo, nelle cui mani è passata l’organizzazione del Colline Cultura Photo Festival. “L’idea per questo evento nasce 5 anni fa, tant’è che siamo alla quinta edizione. L’anno scorso eravamo a Gassino, a Villa Bria, e potevamo contare su importanti ospiti come Daniele Pellegrini, fotografo ufficiale di Airone - commenta Sabatino -per quest’anno abbiamo scelto di puntare su un maggior numero di artisti, più o meno giovani, che consideriamo talenti emergenti. I giovani, in questo contesto, sono importantissimi, poiché possiedono un tipo di freschezza e un modo di vedereil mondo che in generale piace molto”. L’uomo, la Natura, il Paesaggio Le rappresentazioni collegate alla natura, e presenti al CCPF, sono innumerevoli: dai brulli paesaggi islandesi a al verde dei parchi; la natura nella sua accezione più bella, materna e turistica.La novità, però, quest’anno , è l’inserimento di un nuovo tipo natura: non la madre premurosa che ci ama e ci accarezza, ma quella più violenta, che dopo anni di “soprusi” da parte degli uomini decide di alzare la voce.“Abbiamo deciso di inserire due epsosizioni diverse dal solito: una riguarda una situazione simile a quella della “Terra dei Fuochi”, ma verificatasi vicino a Brescia . L’ obiettivo è quello di denunciare la situazione di inciviltà e degrado. L’altra, invece - dice Sabatino - è una mostra su Vaia, la tempesta che si è abbattuta sul Triveneto nel 2018 e che distrusse un’enorme quantità di alberi. Abbiamo fatto questa scelta un po’ diversa dal solito perché, con il momento che stiamo vivendo, ci è sembrato giusto voler dar risalto a cosa succede quando alla natura “si rompono le scatole”.Gli artisti Oltre a Mario Sabatino, ad impreziosire questi due week-end sono spiccati i nomi di molti altri artisti come Alan Gallo, Roberto Besana, Andrea Devincenzi, Mattia Marzorati, Pierfranco Fornasieri e Marta Brignone. A cura di Bruno Rizzato e Pietro Plaia, per esempio, è stata la rassegna di documentari naturalistici che hanno avuto come obiettivo diffondere la cultura dei parchi e della tutela delle aree verdi; Andrea Devincenzi, invece, ha offerto scatti inerenti a gli splendidi scorci islandesi, con ghiacciai, geyser e vulcani. Ancora, Pierfranco Fornasieri rievoca tramite le sue fotografie il passaggio dall’adolescenza all’età adulta di un figlio e Mattia Marzorati con la “Terra dei Buchi” la provincia di Brescia, una delle aree più industrializzate e inquinate del nostro pease. L’ultima parola, di commento a riguardo del week-end, è stata poi quella del “padrone di casa”, il sindaco Mantelli. “Questo tipo di eventi a mio avviso funziona veramente bene. Con la formula “Colline Cultura a Tavola”, che ha coivolto i nostri ristoranti locali con menù fissi offerti ai partecipanti alla mostre e non, abbiamo anche coinvolto l’economia locale” afferma il Sindaco, per poi concludere: “facendo eventi di questo tipo, che uniscono arte, cultura e anche cibo, si riescono a creare formuel vincenti. Mischiando il sacro e il profano, diciamo, si riescono a soddisfare sia gli organizzatori che i partecipanti”.
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