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10 Febbraio 2022 - 11:46
Istituto Galileo Ferraris
Come ogni anno, tutto l’Istituto Galileo Ferraris di Settimo ha partecipato, il 27 gennaio, alla Giornata della Memoria con i loro insegnanti e la dirigenza.
Infatti, tutti, e non solo i professori di italiano, hanno fatto vedere in moltissime classi alcuni video, documentari e soprattutto leggere delle pagine toccanti sull’argomento che Primo Levi, nostro concittadino, ci ha lasciato. Perché come scrive anche Halina Birembaum nel suo libro “La forza di vivere”: «Se nessuno ha raccontato quei frammenti di vita, di compassione, di amore, allora l’ho fatto io».
O come ha descritto molto bene Oleg Mandic quando nel 1945 l’Armata Rossa liberò gli ultimi prigionieri di Auschwitz e tra loro c’era proprio la sua famiglia: nonna, mamma e lui, di 12 anni che uscirono precisamente dal campo alle ore 12 del due marzo 1945. Oleg fu l’ultimo bambino a lasciare il campo di concentramento di Auschwitz. Una testimonianza forte e struggente. Una voce di un bambino divenuto uomo con il tempo e che il Ferraris ha saputo, come ogni anno, cogliere e trasmettere ai suoi alunni. Un libro, un film, una voce come tante, che però vuole essere un mattoncino per non dimenticare cosa fu l’Olocausto e tutti i genocidi avvenuti nella storia. Come uno dei tanti film, “Un sacchetto di biglie di Christian Duguay,”, sa raccontare e deve raccontare.
“I ragazzi di quinta hanno seguito l’incontro-testimonianza della signora Halina Birenbaum organizzato dal treno della memoria. Mentre gli alunni del serale hanno discusso su altri genocidi della storia, dalla Cambogia di Pol Pot, agli Armeni, dal massacro di Srebrenica alla guerra in Bosnia. Senza dimenticare nessuno. Perché il giorno della memoria,- come hanno detto molti insegnanti - dovrebbe essere super partes, non solo dedicato alla shoah, ma deve essere per tutti. E questa è una mia posizione personale ma che spero possa essere condivisa da molti miei colleghi”.
Come è stata importante anche la partecipazione di molti alunni alla giornata di sensibilizzazione sull’AIRC con la vendita delle arance per raccogliere fondi per la ricerca sul cancro. Un piccolo ma grande gesto per tutti.
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