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Ivrea in Azione

Ivrea dopo il voto: vincitori e sconfitti, chi rimane?

Dal palco alla discesa: la politica di Ivrea tra promesse e assenze

Ivrea dopo il voto: vincitori e sconfitti, chi rimane?

Non so se ci avete fatto caso, ma sono sicuro che una volta letto il mio editoriale farete maggior attenzione.

Ivrea è sempre la stessa, tutto cambia perché nulla cambi, citazione storica gattopardiana.

Cambiano le figure politiche di riferimento, prendiamo come esempio un partito a caso, il partito democratico locale, con una nuova pelle, ma sempre loro sono, anzi, in segreteria a breve metteranno la pelle di prima, “stanno per tornare i saggi, la vecchia nomenklatura”, quelli che a forza di spallate erano scesi ai minimi storici all’interno del partito eporediese.

Sembra che si stiano rialzando, a breve ci sarà il nuovo segretario che tutto è, tranne che Avettiano.

Un dato oggettivo lo abbiamo, Luca Spitale ha lavorato bene (forse ha solo sbagliato l’ultima mossa...), gliel’ho detto anche ad Elly che ha lavorato bene, incontrata casualmente sul Frecciarossa, seduti uno fronte all’altra. Vah che caso!! Iniziammo a chiacchierare, il tempo sufficiente per parlare un po’ di Ivrea, del lavoro che il PD ha svolto e del lavoro che noi come Azione abbiamo fatto.

Dopo le congratulazioni riguardo la mozione sul salario minimo che ho presentato ad Ivrea e una risata molto simpatica e di circostanza, proseguiamo il discorso parlando del neo sindaco che mi dice di avere incontrato da poco ad Aosta...,  altre due chiacchiere, i saluti molto affettuosi da portare ai suoi amici di Ivrea, foto di rito e rientrati ognuno nei propri spazi. Tutto qua, tutto casuale ma piacevole.

Vabbè amici, non vado oltre, altrimenti arriva Cantoni che mi dà del cospiratore.

Torniamo ad Ivrea, ho esordito in questo editoriale chiedendovi se ci avete fatto caso, intendo, che i vincitori delle elezioni comunali diventano immediatamente onnipresenti, ovunque, sfilano soprattutto per le vie del centro cittadino, a volte eccedono, gli piace farsi idolatrare, vanno pure in chiesa, un esempio a caso, l’assessora Colosso, molto presente in città. Poi tutti gli altri, anche Comotto, fa podismo fra gli uffici, lo chiamano in mille sul cellulare, “ah! Questo ufficio tecnico, è un casino!!”. Inoltre fa pure quello che dovrebbero fare altri assessori.

Invece, gli amministratori uscenti e sconfitti, spariscono, tipo l’innominabile, chi l’ha mai più vista?

Neanche il suo gruppo sa più dove si trovi. Qualcuno ha chiamato pure la Sciarelli, dicono.

Questo editoriale, un po’ caricaturale, vuole evidenziare le contraddizioni di chi dice di amare Ivrea, nei fatti, ma poi si smentisce col proprio atteggiamento, dall’eccessivo presenzialismo alla totale defezione dalla vita sociale in città.

Chi ama Ivrea, la vive sempre.

Ciao!!

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