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Una sola sezione dell'Anpi per tutto il Canavese? I presidenti dicono di no

La proposta l'ha lanciata Novaria, ma probabilmente è destinata a perdersi nel vuoto

Una sola sezione dell'Anpi per tutto il Canavese? I presidenti dicono di no

Anpi

La proposta l'aveva lanciata il consigliere comunale rivarolese Guido Novaria: unificare tutte le sezioni Anpi del canavese in un'unica grande sezione. Il motivo? Raggiungere l'unità d'azione che serve a portare avanti i valori dell'antifascismo e a ricordare la storia della Resistenza in Canavese.

E Novaria di Resistenza e di memoria se ne intende. Oltre ad avere proprio la delega alla memoria in consiglio comunale a Rivarolo, si è occupato per anni del tema come cronista de La Stampa e pure come scrittore. L'ultimo suo libro, "Il diario del tenente Robin", racconta di un parente di sua moglie che partecipò alla lotta resistenziale a Cuorgnè. 

Lo stesso Novaria aveva proposto, in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, un nuovo format che mettesse assieme le celebrazioni nei tre centi nevralgici dell'alto canavese: Cuorgnè, Castellamonte e Rivarolo. Era un altro tentativo di unire le forze. Ecco, a quanto si apprende da una lettera inviata ai giornali, i presidenti delle sezioni Anpi del Canavese la vedono in maniera diversa.

"Ogni Sezione Anpi - hanno scritto ai giornali i presidenti - è portatrice di memoria storica unica, basata sulla storia del proprio territorio, sulle azioni resistenziali che lì e non altrove si compirono. Inoltre ogni Sezione si basa su un equilibrio fra le esigenze proprie, della Comunità di appartenenza, in rapporto con l’Anpi provinciale e nazionale".

E per questo ogni sezione va mantenuta tale. Ecco la lettera completa dei presidenti Anpi e, in coda, la replica di Novaria.

La lettera dei presidenti Anpi

Leggiamo della proposta del giornalista Guido Novaria di voler unificare in una sola Sezione le Anpi del Canavese. Riteniamo ciò una boutade senza senso per i vari motivi che elencheremo qui di seguito:

Ogni Sezione Anpi è portatrice di memoria storica unica, basata sulla storia del proprio territorio, sulle azioni resistenziali che lì e non altrove si compirono. Inoltre ogni Sezione si basa su un equilibrio fra le esigenze proprie, della Comunità di appartenenza, in rapporto con l’Anpi provinciale e nazionale.

Questo è il motivo per il quale dalla stessa Anpi nazionale e provinciale vengono suggerimenti per ampliare il numero delle Sezioni (non di ridurle), segno di vitalità all’interno dell’Anpi.

Si dimentica che il gigantismo (applicato agli Ospedali, alle Scuole, ecc.) ha sempre provocato disagi, mentre il piccolo è sinonimo di appartenenza alle varie comunità, che in esso si riconoscono e possono meglio interagire.

Una sola Sezione Anpi del Canavese significa concentrare in una sola struttura il vario patrimonio che ogni singola Sezione ora possiede, probabilmente demotivando il lavoro di ogni Sezione.

L’unificazione delle Sezioni Anpi potrebbe “creare nuove opportunità per lo studio della Resistenza in Canavese” afferma Novaria, il quale probabilmente non è a conoscenza dell’immenso patrimonio di dati, ricerche, libri prodotti dalle varie Sezioni, messe a disposizione degli Istituti Storici e dell’Anpi provinciale.

Gabriella Meaglia, presidente Anpi di Rivarolo


Si vuole raccogliere questo patrimonio in un solo luogo? Intanto, chi dice che Cuorgné sarebbe la Sede più adatta? Ma, soprattutto, si dimentica che una tale sede già c’è, ed è l’Anpi provinciale, che sta già da tempo raccogliendo tutta la documentazione prodotta dalle Sezioni.

Se poi le varie Sezioni volessero (e già lo fanno) lavorare insieme, nulle osta ad organizzarsi in tal modo, senza peraltro sconvolgere lo Statuto dell’Anpi che non prevede assolutamente unificazioni del genere indicato dal signor Novaria.

Mario Beiletti, presidente Anpi di Ivrea


Ma c’è un ultimo argomento che vorremmo sollevare, una questione di gentlemen's agreement, che prevede un patto fra gentiluomini che in questo caso non c’è stato, e cioè il fatto che, prima di avanzare una tale proposta, il signor Novaria avrebbe quantomeno dovuto convocare e sentire ogni Sezione Anpi del Canavese, ciò che non si è fatto.

Avrebbe probabilmente ricevuto un freddo silenzio, oppure un no deciso. In mancanza di tali condizioni, non esitiamo a definire la proposta del signor Novaria una boutade che lascia il tempo che trova, nemmeno utile a movimentare questa calda estate. Un nulla che resterà tale…

Mario Beiletti, Presidente Anpi di Ivrea e Basso Canavese
Giovanna Moretto, Presidente Anpi di Forno
Marco Varda, Presidente Anpi di Valperga
Gabriella Meaglia, Presidente Anpi delle Sezioni di Favria, Oglianico, Rivarolo, che sottolinea l’importanza della collaborazione e della condivisione, salvaguardando l’identità di ogni Sezione
Evarista Giardina, Presidente Alpi di Alpette, la cui Sezione ha dovuto difendere purtroppo spesse volte il proprio diritto di esistere. “Il nostro ruolo di costruttori di Memoria partigiana, non solo nell’ambito di Alpette, mi pare non possa essere messo in discussione da nessuno - ha commentato individualmente Giardina -. Noi andiamo avanti così. Ciò non esclude di potere discutere delle opportunità che possono derivare dal mettere in comunione forze, idee, presenze, iniziative, luoghi della memoria e quant’altro. Senza pregiudizi, senza fughe in avanti".

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