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Ivrea

Fu un Vescovo vicino ai lavoratori. Un grande dono per Ivrea

Città in lutto per Monsignor Luigi Bettazzi

Fu un Vescovo vicino ai lavoratori. Un grande dono per Ivrea

Monsignor Luigi Bettazzi

Ci ha lasciato un uomo giusto, libero. Un cristiano che ha vissuto appieno la sua vita da cristiano, nello spirito e nelle azioni. Un laico nel senso ampio del termine. 

Vicino al lavoratori, invitò negli anni 60 in Vescovado il consiglio di fabbrica Olivetti, fatto unico, presente nei cortei degli operai in sciopero per i loro diritti, si prese una denuncia per blocco stradale perché rimase con gli operai, poi andarono tutti assolti, ma lui era lì. Come deve essere un vescovo, fra le persone che lottano per i diritti e un mondo migliore. 

Uomo di Pace, negli anni 90 partecipò alla marcia dei 500 con destinazione Sarajevo per formare una barriera di corpi contro la guerra a braccia alzate, insieme a pacifisti, attivisti di sinistra. 

Ancora nel maggio  scorso volle partecipare alla tappa di Ivrea della Staffetta per la Pace e ci ricordò l’importanza dell’azione pacifista che deve essere però non solo di denuncia e testimonianza, ma deve produrre un cambiamento. E nei suoi interventi dopo l’attacco russo in Ucraina, forte fu la condanna all’atto di invasione, ma da uomo giusto e libero disse che la Pace non arriva rispondendo alle armi con le armi. 

E aggiunse parole nette che dicevano che la Nato andava sciolta quando era stato promesso, invece “non solo non l’abbiamo abolita, ma l’abbiamo allargata” con le ovvie conseguenze. Bettazzi richiamava sempre alle responsabilità personali e anche collettive, senza indulgenze. Un uomo che ha vissuto intensamente, nella realtà del suo tempo, uomo spirituale, ma non contemplativo, che si è sempre messo al servizio dell’altro con azioni, denunce e profonde riflessioni. 

Avremmo bisogno di uomini come il vescovo Luigi Bettazzi, oggi più che mai che gli ideali sono calpestati, che l’individualismo prevale, che i potenti sono sempre più spregiudicati, e i deboli indifesi. A Ivrea abbiamo avuto il dono di averne uno, la sua eredità di pensiero e azioni è universale, cercheremo, anche da laici e non credenti, di metterla a frutto nel suo ricordo, con gratitudine.

Cadigia Perini

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