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Favria
24 Aprile 2023 - 22:11
Silvio Carruozzo, assessore ai lavori pubblici di Favria
Una proposta d'armistizio. L'ha formulata il consigliere di minoranza Gianni D'Aloia alla maggioranza alla fine dello scorso consiglio comunale. La proposta è naufragata, e sono anche volate parole grosse. Ma andiamo con ordine.
A far notare che nei primi dieci minuti di consiglio nessuno sedeva tra i banchi dell'opposizione ci ha pensato Silvio Carruozzo, assessore ai lavori pubblici del Comune di Favria.
"Vorrei che fosse messo a verbale - ha detto Carruozzo - che abbiamo fatto un consiglio comunale alle ore 21 perché la minoranza ha sempre contestato che facessimo i consigli comunali a un orario non confacente alle loro esigenze. Mi sono impuntato perché si facesse alle 21 e questo è il risultato: nessun consigliere di minoranza è presente".
Il consiglio comunale di Favria
Aveva appena finito di dirlo che due consiglieri di UniAmo Favria su quattro sono entrati in consiglio. Erano Ilenia Scandale e Antonella Scalise. Cinque minuti dopo è arrivato anche Gianni D'Aloia. Mancava solo il capogruppo, Francesco Manfredi, che aveva informato la presidenza del consiglio comunale della sua assenza.
Carruozzo si riferiva alla richiesta, fatta anche pubblicamente sulle colonne del nostro giornale, da parte di D'Aloia in merito alla possibilità di convocare la conferenza dei capigruppo prima dei consigli comunali per definire orario e temi del consiglio.
Una richiesta che, gliene va dato il merito, la Giunta ha voluto ascoltare. In generale il consiglio si è svolto senza troppi intoppi, con l'approvazione del rendiconto di gestione e delle tariffe e dei regolamenti della Tari tra i punti salienti. Con anche una battuta, nuovamente sulla transazione al curatore fallimentare di MGL Gest.
"I soldi sono sempre stati lì" ha detto Carruozzo rispondendo ai dubbi della minoranza che aveva chiesto negli scorsi mesi se i soldi per la transazione fossero a bilancio o meno. Il consiglio è durato meno di un'ora, e diverse sono state le astensioni della minoranza.
Il motivo l'ha spiegato D'Aloia prima di formulare la proposta di armistizio: "Chiedo collaborazione, non è stata convocata la capogruppo... non posso votare cose di cui ho sentito parlare stasera... non ha senso". D'Aloia è tornato quindi a chiedere a Bellone di convocare la conferenza dei capigruppo o quantomeno una commissione bilancio preparatoria al consiglio comunale.
Gianni D'Aloia
"Quando dovevamo fare le consulte - ha replicato il vicesindaco Lucia Valente - dovevamo chiamare i capigruppo e Manfredi non si è presentato, e neanche ci ha chiamato per dirci che non poteva venire. Forse tu sei stato fortunato perché sei entrato in maggioranza, ma io che ho fatto minoranza per parecchi anni ti posso garantire che noi non venivamo convocati".
"Quando c'ero io in maggioranza - la controreplica di D'Aloia - c'era la commissione viabilità, ad esempio, ed eravate più partecipi. Iniziamo a fare qualcosa assieme, possiamo avere idee diverse ma discutendo possiamo migliorare molte cose. Che veniamo qui e ci insultiamo a cosa serve? Che figure facciamo con i cittadini? Facciamo ridere".
D'Aloia è poi tornato sulla questione della convocazione del consiglio comunale, chiedendo di dialogare prima della riunione del parlamentino per fissare data e ora in modo da conciliarlo con le esigenze di lavoro di tutti i consiglieri comunali.
"Essere un consigliere comunale - è intervenuto Carruozzo - non vuol dire andare in consiglio se si può. Ci si prende permesso e si viene in consiglio comunale. Tu il consigliere lo devi fare. Quando eri consigliere di maggioranza tu eri qua in comune a tutte le ore. Sei stato assessore con il podestà del paese". Il riferimento a Ferrino, anche se non esplicito, è evidente.
Il dibattito è andato avanti fin quando sempre Carruozzo ha risposto alla domanda di D'Aloia ("Collaboriamo tutti assieme?"). "Non voglio collaborare con Manfredi - la piccata risposta dell'assessore -. Posso collaborare con te, Antonella e Ilenia che siete persone civili, con lui non voglio collaborare".
Manfredi, secondo Carruozzo, avrebbe dovuto votare a favore della nuova proposta transattiva elaborata dalla Giunta di Favria e dal curatore fallimentare di Mgl Gest, come aveva promesso. "Quello poteva essere un segnale per tendere una mano, e invece no". Manfredi, infatti, si è astenuto sul punto.
"Cominciate ad aprirvi voi come stai facendo tu stasera". Carruozzo ha poi portato in consiglio il recente processo che ha visto contrapposti in tribunale lui e Manfredi. "La bagarre politica - ha commentato su questo tema Bellone - deve rimanere in un contesto politico, prendere denunce non è mai bello".
Insomma, proposta naufragata e rimpallo di responsabilità l'hanno fatta da padrone in chiusura di consiglio. La strada della collaborazione non è mai stata così lunga e tormentata.
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