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Son Cortese

La Genzianella

La rubrica di Giorgio Cortese

La Genzianella

La genzianella è il nome comune della Gentiana acauli, pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Gentianaceae. Si distingue dalla genziana maggiore per lo stelo molto corto, compreso tra 5 e 20 centimetri, da cui deriva il nome genzianella, cioè piccola genziana. Si tratta della classica genziana dal fiore blu che decora tanti parchi naturali alpini.

La genzianella è, infatti, una specie protetta. Il suo nome deriva, infatti, da un re dell’Illiria, deriva da Gentius, ultimo re illirico che regnò tra il 180 e il 167 A.C. che ne scoprì ed apprezzò le proprietà digestive e medicamentose della radice di questo fiore. Nel '500, la genziana lutea, di colore giallo, veniva utilizzata per combattere la peste.

La leggenda narra che una pastorella delle Alpi di nome Genziana, veniva disprezzata dalla gente del posto per il colore dei suoi occhi. Questi erano di un blu tanto intenso che pensavano l’avesse rubato al lago di montagna. Il lago arrabbiato venne però indotto dalle fate dei boschi a trasformarla in una di loro perché aveva delle doti canore non indifferenti.

La pastorella rifiutò l’offerta di unirsi al mondo delle fate ma questo fece arrabbiare il lago che si mostrò a lei rimanendone però innamorato. Alla richiesta del lago di divenire sua moglie, Genziana si rifiutò. Così, il lago, adirato la travolse con un’onda che finì per annegarla.

Da quel giorno intorno al lago nacquero questi fiori blu come gli occhi di Genziana. Il ristorante di Ceresole Reale prende il nome da questo bellissimo fiore che è uno degli emblemi delle valli alpine. Il giorno 30 marzo ho avuto l’onore di essermi trovato a pranzo alla Genzianella in Ceresole Reale, la perla del Parco Nazionale del Gran Paradiso con un nutrito numero di vigili urbani del territorio quasi tutti in quiescenza.

Il cibo era ottimo, dopo i buonissimi antipasti ecco la polenta concia, con cinghiale e carne di vitello. La polenta è un piatto tanto semplice quanto misterioso. Acqua, sale e farina da far bollire, mescolare e asciugare in una quarantina di minuti. Tuttavia non c'è mai una polenta uguale all'altra, è la riuscita combinazione tra il vigore della fiamma e la sapienza nel mescolare. Sedersi con gli amici e godersi un pasto è una delle cose più belle della vita della vita, e i nostri ricordi migliori sono quelli che riuniscono le persone che amiamo attorno a del buon cibo che accresce il buon umore.

Nel mangiare con calma e di fronte ad un buon bicchiere di vino corrono i ricordi di avventure passate condito da sincere risate. Grazie a tutti della gradita compagnia perché condividere un pasto è il modo più semplice per entrare in contatto gli uni con gli altri.

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