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Ozegna
19 Marzo 2023 - 23:32
Santuario della Madonna del Bosco
Il Santuario Madonna del Bosco quest’anno si prepara con una serie di iniziative religiose e laiche per celebrare i 400 anni dell’Apparizione della Madonna ad un sordomuto ozegnese che in seguito a quella visione riacquistò l’uso della parola.
In questo ambito il Fai lo ha scelto tra i luoghi visitabili delle Giornate Fai di Primavera 2023 per i prossimi 25 e 26 marzo.
A seguito dei contatti con la Delegazione canavesana del FAI, a Ozegna si è costituito un Comitato Organizzatore, composto dai componenti dell’associazione ‘L Gavason (ente che da oltre 50 anni cerca di portare avanti iniziative di carattere storico, culturale, ricreativo e sportivo con la pubblicazione di un periodico locale).
Il Santuario sorge a circa due chilometri dal centro abitato, in zona isolata ma facilmente raggiungibile, sul luogo dove, il 21 giugno 1623, il giovane Guglielmo Petro ebbe la visione della Madonna, in seguito alla quale guarì da una grave forma di afasia che gli impediva di parlare.
Per questo fatto miracoloso venne eretto un santuario.
La realizzazione dell’edificio principale e della cappella, dove si verificò la seconda apparizione, avvenne nell’arco di circa due anni. Il terreno era stato donato dai proprietari, i Conti di San Martino, signori del feudo.
Si aggiunse al Santuario un convento e l’intero complesso venne donato assieme a circa 10.000 metri quadrati di terreno (con apposito atto notarile nel 1625) ai Padri Riformati di San Francesco. Questi si occuparono di abbellire l’interno della chiesa sistemandovi tre altari lignei.
La consacrazione della Chiesa (già aperta al culto) avvenne solo nel 1662 con l’intervento di Monsignor Giovanni Battista di San Martino, vescovo di Losanna che la dedicò alla Beata Vergine Maria e ai Santi Crescenzio martire ed Eugenia vergine.
Santuario e convento divennero centro della vita religiosa, e non solo, della zona perché i frati francescani provvedevano ai bisogni spirituali degli ozegnesi e degli abitanti dei paesi vicini.
Il complesso venne chiuse nel 1802 in seguito all’ordinanza napoleonica che sopprimeva gli ordini religiosi e alienava i beni in loro possesso vendendoli a privati.
Solamente nel 1873 il parroco don Lorenzo Coriasso riscattò il santuario e parte del convento, pagando di tasca sua e cedendolo poi alla parrocchia ozegnese. La chiusura, l’allontanamento dei frati, il passaggio a privati ha purtroppo determinato la perdita di quasi la totalità dei documenti relativi al santuario che erano custoditi nella biblioteca del convento.
Sotto l’aspetto architettonico, la Chiesa rappresenta un bell’esempio di primo barocco piemontese, soprattutto negli altari lignei particolarmente elaborati. Esperti hanno formulato l’ipotesi che la parte di ebanisteria possa essere opera di intagliatori originari della Valtellina mentre le pale d’altare siano state eseguite da qualche confratello esperto di pittura. Particolare interesse suscita la pala dell’altare laterale destro. Rappresenta la visione di Gesù Bambino a sant’Antonio da Padova.
Dall’altare maggiore sono stati rubati tre pezzi che completavano il gruppo: due angeli ai lati della Madonna e la statua del ragazzo inginocchiato.
Il santuario è aperto al culto (si officia in esso al mattino della domenica, nel periodo estivo). È sempre parzialmente visibile tutto l’anno
Per partecipare al censimento e sostenenere la candidatura del Santuario ozegnese ci sono due strade: andare su internet sul sito Fai e in particolare I Luoghi del cuore Fai fare clic sul Santuario Madonna del Bosco di Ozegna oppure, per chi non utilizza mezzi informatici i moduli sono rintracciabile presso la porta di ingresso della chiesa parrocchiale di Ozegna, la macelleria Alice e il Caffè Gianni situati tutti in Piazza Umberto 1° a Ozegna.
Si possono altresì richiedere telefonicamente al 3337368685(Fabio) o rintracciare sul sito www.gavason-ozegna.it. I moduli compilati e firmati possono essere spediti a Macelleria Alice, Piazza Umberto 1° 10080 Ozegna o consegnati nei tre punti segnalati precedentemente.
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