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Pont Canavese

Massi sulla Chiesa, la via resta chiusa: "Non si può riaprire in sicurezza"

Il sindaco Bruno Riva: "Faremo il possibile per riaprire prima che si può"

Pont Canavese

I massi caduti a Pont

Per ora Via Roggie resta chiusa: lo richiede la tutela della pubblica incolumità.

Il versante interessato dalla frana del 6 dicembre è ancora instabile e sono necessari approfondimenti tecnici.

Lo ha comunicato nei giorni scorsi l’amministrazione di Pont, dopo essersi confrontata  con tecnici e politici della Città Metropolitana.

La prima fase degli interventi, svoltasi come previsto dal 19 al 23 dicembre, prevedeva il disgaggio dei massi nella zona della frana e una prima pulizia a nord della stessa. Al termine si è riscontrata “la assoluta necessità di approfondire le valutazioni tecniche data la presenza di muretti instabili e ulteriori massi da sottoporre a verifica”.

A stabilirlo è stato il sopralluogo, svoltosi lo stesso 23 dicembre e compiuto da referenti della Città Metropolitana, sindaco di Pont, Ufficio Tecnico del Comune e geologi dei due enti. In precedenza, per la precisione il 19 dicembre, gli amministratori pontesi avevano incontrato a Torino il vicesindaco della Città Metropolitana Jacopo Suppo ed i suoi tecnici illustrando loro “la problematica esistente e la assoluta necessità di risolvere il problema, mettendo in  sicurezza il  versante per riaprire la strada”.

Nel suo comunicato, il sindaco Bruno Riva riepiloga i fatti e le azioni conseguentemente messe in atto, sottolineando come eventi di tale violenza non si verificassero da decenni: “Alcuni massi hanno sfondato il tetto della Chiesa, altri si sono adagiati tra la Chiesa e la parete rocciosa, alcuni hanno colpito un’auto in sosta, altri hanno addirittura oltrepassato la strada andando verso la roggia che corre parallela, danneggiando vistosamente il mancorrente in ferro. Fortunatamente ha prodotto solo danni materiali”.

Per evitare altri danni alle cose e soprattutto alle persone, la via è stata chiusa “di concerto con Carabinieri, Polizia Municipale, Ufficio Tecnico, Vigili del Fuoco e Geologo prontamente chiamato ed intervenuto. Già dal giorno successivo si sono svolte indagini geologiche e operative. Fra il 9 ed il 13 dicembre sono state eseguite ulteriori verifiche anche con il drone. Il 14 è pervenuta la relazione geologica che ha confermato il pericolo con la potenziale caduta di ulteriori massi e di muretti. Il giorno 16 si è tenuta una ulteriore riunione presso l’Ufficio Tecnico, con il geologo e la ditta incaricata e si è concordato l’inizio dei lavori per il 19 con l’approvvigionamento dei primi materiali utili alla protezione del tetto della chiesa e la conseguente rimozione dei massi, delle piante e del terreno instabile”. 

Il 16 dicembre, intanto, era pervenuta una lettera da parte di alcuni commercianti nella quale si chiedeva la riapertura di Via Roggie e  della questione si era parlato al termine del consiglio comunale. 

Fin dal primo giorno – conclude il sindaco - ci siamo impegnati per poter riaprire la strada, cercheremo di risolvere questa problematica nel minor tempo possibile perché siamo coscienti del disagio che sta creando ai Pontesi. La priorità è la messa in sicurezza della zona in modo che non si verifichino più eventi simili, vi terremo aggiornati in merito all’avanzamento dei lavori”

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