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Amianto sul tetto della vecchia scuola: i cittadini non hanno diritto di essere informati?

E' polemica dopo l'ultimo Consiglio comunale per le scarne informazioni date alla cittadinanza

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Amianto (foto d'archivio)

La vecchia scuola media di Cuorgnè, che  doveva essere abbattuta entro lo scorso giugno, è ancora lì.

Si è trovato l’amianto sul tetto e, data la necessità di organizzarne la rimozione, è stato necessario bloccare i lavori, con conseguente ritardo rispetto al calendario stabilito.  

Ecco svelato il perché di un ritardo che agli occhi dei cittadini che abitano nella zona o la frequentano abitualmente appariva inspiegabile: si chiedevano perché tutto fosse bloccato. La stessa domanda se la ponevano quanti passano di lì con minor frequenza: si stupivano di trovare tutto immutato da una volta all’altra.

Per sapere cosa sia accaduto è stata necessaria una richiesta proveniente dall’opposizione e precisamente dal gruppo di “Cuorgnè C’è”, il medesimo che in un’interpellanza discussa nella seduta di consiglio del 27 aprile 2022 aveva chiesto notizie sul programma dei lavori. In quella circostanza si era  appreso che erano stati assegnati quel giorno stesso e che sarebbero durati in tutto 410 giorni, con demolizione dell’edifico esistente entro giugno.

Davide Pieruccini, consigliere comunale

In questa nuova interpellanza, datata 21 novembre e protocollata il giorno 23, Lidia Perotti e Davide Pieruccini chiedevano notizie sulla situazione ed anche se l’evidente ritardo potesse comportare rischi sull’erogazione del finanziamento ministeriale.

Le domande erano in realtà anche altre. Una riguardava il sistema di riscaldamento del futuro fabbricato: “Vorremmo chiedere se l’intervento economico del GSE legato all’efficientamento energetico della scuola comprenda anche il teleriscaldamento e quindi quali soluzioni verranno adottate”.

A rispondere in consiglio, svoltosi il 30 novembre, è stata l’assessore ai Lavori Pubblici Lara Calanni Pileri. Ha confermato che la demolizione del vecchio edificio era iniziata nei tempi previsti ma che erano poi state rinvenute guaine di amianto, non visibili in precedenza perché inserite sotto il manto di copertura. Per questo il 25 luglio erano stati sospesi i lavori ed avviato il percorso di bonifica, che sarà completato entro gennaio, dopo di che riprenderà la demolizione. Il ritardo sul cronoprogramma sarà quindi di 90 giorni.

Riguardo ai rischi per il finanziamento, l’assessore ha risposto che non ci saranno problemi perché è confluito nel PNRR.

A proposito del sistema di riscaldamento, ha invece spiegato che nell’area della scuola erano state predisposte a suo tempo le tubazioni per allacciare l’edificio scolastico ora in demolizione alla prevista rete del teleriscaldamento. La caldaia a biomasse che avrebbe dovuto alimentarlo non è invece mai stata realizzata visto che ad occuparsene avrebbe dovuto essere l’ASA, poi fallita. Restano le tubazioni. La nuova scuola media avrà pertanto una propria centrale termica ed un sistema di riscaldamento a pavimento di nuova generazione e ad alta efficienza. Se poi il teleriscaldamento venisse realizzato vi si potrebbe allacciare ma l’impianto previsto all’epoca sarebbe ormai obsoleto.

Alla luce dei guai che il teleriscaldamento realizzato dall’ASA crea continuamente nella vicina Castellamonte, viene spontaneo pensare che la sua mancata realizzazione abbia rappresentato una fortuna per i cuorgnatesi…

I cittadini non hanno diritto di essere informati? 

Il tema della scuola media Cuorgnè in demolizione e della palestra provvisoria pongono un problema: quello del rapporto fra la maggioranza che guida il Comune da un lato, il consiglio comunale nel suo insieme ed i cittadini dall’altro.

Giovanna Cresto, sindaco di Cuorgnè

Non c’è purtroppo da stupirsi che nel tetto della scuola media si siano trovate parti in amianto: nei fabbricati costruiti in quel periodo la micidiale sostanza veniva utilizzata a piene mani, dalle tubazioni alle coperture. Non è certo colpa dell’attuale amministrazione e non lo è nemmeno di coloro che commissionarono  e  progettarono la scuola: sebbene la pericolosità dell’amianto fosse stata riscontrata decenni prima, ben pochi ne erano al corrente.

Proprio per questo non si capisce perché le minoranze e la popolazione non siano stati informati della spiacevole scoperta e della conseguente interruzione dei lavori. In fin dei conti la scuola è un’opera che riguarda tutti: gli studenti e le loro famiglie, il personale scolastico, i cittadini che vivono nella zona e quelli che, senza esserne coinvolti direttamente, quella scuola la pagheranno attraverso le tasse che versano allo Stato.

Non è la prima volta che si regista un inspiegabile silenzio su materie che riguardano la collettività: era successa la stessa cosa quando, nel periodo di Carnevale, i vandali danneggiarono l’ex-Manifattura. Lo si venne a sapere per caso, due mesi più tardi.

Se ne lamenta “Cuorgnè C’è” ma il problema è oggettivamente riscontrabile: non solo a Cuorgnè purtroppo. Sempre più spesso gli amministratori pubblici si pongono di fronte agli elettori come fossero dei dirigenti d’azienda o dei funzionari, messi lì per svolgere una mansione senza dover rendere conto del proprio operato alla collettività e senza avere obblighi di renderla edotta su quanto accade.  E’ il problema generato dal venir meno di una classe di amministratori che provenga dalle file dei partiti e che sia abituata  a fare politica, a confrontarsi anche pesantemente con gli avversari, a discutere fino allo sfinimento, a contestare ma anche ad essere contestata.

E’ ormai una prassi diffusissima questa dell’autoreferenzialità ma non fa bene alla democrazia.

 

 

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