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Amianto, amianto e ancora amianto! Quando smetteremo di farci del male?

Ancora rifiuti pericolosi buttati nei boschi, con rischi per la salute di tutti. Non è la prima volta che il Comune di Castellamonte deve intervenire per la bonifica

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L'amianto è stato ritrovato nei boschi della città

Ancora rifiuti pericolosi buttati nei boschi, con rischi per la salute di tutti: parliamo di amianto, anzi di Eternit. Ed ancora uno spreco di soldi pubblici.

Non è la prima volta che il Comune di Castellamonte si trova  costretto a sborsare denaro della collettività per ovviare alla sconsideratezza dei singoli.

In seguito ad una mail che segnalava la presenza di “rifiuti vari e parti di veicolo nonché amianto e lastre di eternit scaricato da ignoti” la Polizia Municipale era intervenuta in Frazione Campo, Località Valbruna. Constatava così la presenza – e la conseguente necessità di raccolta – “di lastre di eternit, quale rifiuto speciale abbandonato in area boschiva e recupero di rifiuti diversi da inviare a smaltimento separato”.

Non è che si possa far altro in questi casi ma a pagare è la collettività. Con determina del 31 ottobre, il Capo-Settore della Polizia Municipale ha affidato l’intervento all’impresa COPERTETTO di Compagno Zoan Ivan, con sede ad Ivrea: si tratta di una ditta autorizzata a stoccare e smaltire questa pericolosissima sostanza. La procedura è complessa: il materiale viene raccolto ed analizzato; segue la comunicazione all’ASL competente quindi si procede con l’imballaggio, il trasporto, lo smaltimento in discarica autorizzata ed il rilascio del certificato di avvenuto smaltimento.

L’offerta fatta dall’impresa è stata di 640 Euro (dei quali 500 per l’Eternit e 150 per Recupero Materiali diversi) + IVA per un totale di 793,00 euro. L’amianto – anche se qualcuno finge ancora di non  saperlo – è un  minerale estremamente pericoloso e causa una delle forme più temibili di tumore: il mesotelioma pleurico. L’Eternit, una combinazione di cemento e amianto, è il peggio del peggio e risulta purtroppo ampiamente presente nell’edilizia: lastre e tegole, tubi, persino oggetti di uso quotidiano, vennero largamente impiegati fino al 1992 allorché ne fu vietato l’utilizzo. E’ un materiale che si trova dappertutto e smaltirlo, oltre che complesso, è anche molto costoso. Questa però non può essere una giustificazione per l’abbandono su suolo pubblico.

Nessun rifiuto andrebbe lasciato  nei boschi ma portarvi l’eternit va ben al di là di una nocività generica: è un attentato alla vita umana.

 

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