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Ivrea
03 Novembre 2022 - 00:30
Un passo in avanti e poi ancora uno in avanti. E poi una proroga di qualche mese. E poi ancora un'altra. E poi c'è la pandemia. E poi è arrivata la crisi energetica. E poi i soldi. E poi il turismo. "E poi e poi..." come cantava Mina, sembra quasi che la giunta comunale abbia una paura fottuta a togliere l'esenzione al pagamento del suo pubblico per i dehors ai titolari di esercizi pubblici dopo il periodo critico dovuto alla pandemia. Morale? Nei giorni scorsi ha deliberato un'ulteriore proroga dell’esenzione fino al 31 dicembre 2022 e c'è chi dice che il provvedimento andrà avanti almeno sino alle elezioni amministrative della prossima primavera.
Rimane, naturalmente, dovuto il pagamento della tassa sui rifiuti (TARI) calcolata in base ai metri di occupazione e alle tariffe approvate dal Consiglio comunale con deliberazione n. 27 del 28/04/2022.
“Dopo aver prorogato le disposizioni semplificate sull’apertura dei dehors - commenta la vicesindaca Elisabetta Piccoli - abbiamo trovato le risorse da bilancio anche per mantenerne sino a fine anno la gratuità, perlomeno per la parte di occupazione del suolo pubblico. Tali risorse si vanno a sommare a quelle già stanziate per garantire la gratuità nei mesi successivi a quelli condonati direttamente dai decreti legge statali. Da regolamento è prevista l’esenzione ma solo se si mantengono determinate aperture, pertanto data l’ulteriore crisi energetica che si è sommata a quella pandemica, abbiamo ritenuto necessario intervenire per non gravare di ulteriori costi chi ha investito anche nella costruzione di dehors che danno alla città una dimensione turistica più accattivante.”
Più nello specifico, l'assessora Costanza Casali spiega: “L’Amministrazione ha inteso prorogare sino a fine anno la gratuità dei dehors per agevolare gli esercenti in un periodo di crisi. Tuttavia, a partire dal primo gennaio, la tassa dell’occupazione del suolo pubblico potrà essere gratuita solo nei confronti di chi assicurerà l’apertura per almeno tre domeniche al mese e 5 sere alla settimana sino alle ore 23. Riteniamo che l’agevolazione sia da riconoscere a coloro che, in questo modo, garantiranno alla comunità un servizio di apertura. Ivrea deve riuscire a diventare sempre più attrattiva e turistica ed è fondamentale che gli esercizi siano aperti e pronti ad accogliere coloro che graviteranno in città. Parimenti sino alla fine dell’anno sarà possibile mantenere i dehors che sono stati concessi con la procedura agevolata, prevista nel periodo di emergenza Covid. Entro gennaio chi vorrà mantenere il dehors concesso in deroga al regolamento comunale al fine di contrastare l’emergenza covid, dovrà presentare apposita domanda che dovrà essere vagliata dal Suap che valuterà la sussistenza dei requisiti per il mantenimento”.
Se non sono questi sketch da “Oggi le comiche” diteci voi che cosa sono. L’Amministrazione comunale a guida centrodestra, dopo i primi mesi di pandemia, decise di “cancellare” temporaneamente la tassa di “occupazione di suolo pubblico” o “plateatico” che dir si voglia per agevolare tutta la categoria di bar e ristoranti. Proroga su proroga (eravamo giunti alla quinta) si decise che l'ultima sarebbe scaduta il 30 giugno e da li in avanti la “festa” sarebbe dovuta finire. Nel senso che chi avesse voluto continuare a servire brioche e cappuccino in strada o in piazza avrebbe dovuto chiedere l’autorizzazione.
Tutto spiegato per filo e per segno anche durante una riunione della Consulta sulla base di una modifica del regolamento approvata in consiglio comunale il 7 aprile del 2021. Non era finita lì. Un passo avanti e uno indietro, ad un certo punto era arrivata la proposta di estendere, anche dopo il 30 giugno, la gratuità in cambio di aperture domenicali e serali.
E si sa quanto queste siano importanti per trasformare la città da quello che è a qualcosa di un po’ più turistico.
Applausi a scena aperta da parte della Consulta del commercio pronta a raccogliere le disponibilità degli operatori del settore che invece, attenzione, ci avevano subito visto una sorta di ricatto e si erano messi a fare il più classico “marameo”.
Come fosse finita non si sa, nel senso che di disponibilità pare non ne sia arrivata mezza.
Quel che si sa è che la Giunta quasi in contemporanea aveva annunciato che chi avesse voluto continuare con i dehor avrebbe dovuto presentare una “dichiarazione di inizio attività” impegnandosi ad utilizzare un arredo (sedute, tavoli ombrelloni, vasi) rimovibile e a delimitare l’area con strutture leggere. Boh? Qualcuno ci aveva capito qualcosa? Ni, se è vero come è vero che il Comitato PiazzaEporedia, di buon lena, raccogliendo le lamentele di molti, s’era sentito quasi in dovere di lanciare una petizione per chiedere una ulteriore proroga, almeno fin dopo l’estate, con tanto di raccolta firme.
Cos’han fatto sindaco e assessori?. Appena lo han saputo, probabilmente in preda ad una crisi da pre campagna elettorale son subito corsi in strada per annunciare che loro, la proroga fino a settembre, ce l’avevano già in mente con tanto di regime agevolato “per dare il tempo di avviare le pratiche qualora i titolari di bar e ristoranti volessero mantenerli anche in futuro...” ma anche “per rendere più gradevole la città in occasione dei tanti eventi di Ivrea Capitale italiana del libro 2022...”.
Tutto questo senza rinunciare, al concetto di mantenere la gratuità dei dehors anche per il futuro ma limitatamente agli esercizi che resteranno aperti di domenica e nei festivi con orario serale prolungato.
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