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Il caso

Frana in Vauda di Mathi: "Una buona manutenzione avrebbe evitato il problema"

Dopo il cedimento avvenuto qualche settimana fa, la minoranza solleva qualche dubbio sull'operato dell'amministrazione

(Foto di AIB)

(Foto di AIB)

I lavori di ristrutturazione e di ripristino su via IV novembre a Mathi sono terminati il 28 aprile scorso. Dal 29 in poi è possibile transitare per la strada come prima. La via era stata interessata, nella parte dove aumenta la pendenza, da una frana abbastanza importante che ne aveva richiesto la chiusura.

Eppure, la questione della frana e delle eventuali responsabilità ad essa collegate non si è chiusa con la conclusione dei lavori di ripristino. Lo scorso venerdì, infatti, il tema è tornato prepotentemente tra i banchi del consiglio comunale mathiese grazie a un'interrogazione della minoranza consiliare, ormai quasi tutta raggruppata in un solo gruppo.

"Sentirsi aMathi", così si chiama la nuova formazione che unirà per le elezioni di metà maggio Giuseppe Frand Genisot, Tommaso Turinetti e soprattutto il candidato a sindaco Vittorio Rocchietti, ha infatti sollevato alcuni dubbi in merito alla gestione del canale da cui si è originata la frana.

Tommaso Turinetti

"Tra i Comuni interessati dal passaggio di questo tratto di acqua - hanno sintetizzato i tre consiglieri comunali in una nota ai giornalisti -, molto importante per l’irrigazione dei territori a valle di Mathi è esistita fin dal lontano 1998 una Convenzione di 8 articoli, che regola tuttora i rapporti tra i diversi Comuni, ed in particolare disciplina chi e cosa si debba fare per una corretta gestione del canale".

All’articolo 2, fa notare la minoranza, così come all’articolo 5, si menziona in modo molto chiaro che ad ogni singolo Comune sono sempre spettati in modo diretto e tassativo i compiti relativi “allo spurgo annuale ed alla manutenzione ordinaria (quindi anche cosiddetta pulizia dell’alveo) del canale e sue diramazioni”.

Mentre all’articolo 4 si elencano i cosiddetti Vincoli ovvero i compiti degli utenti proprietari dei territori, laddove il tratto fluviale transita, a cui spetta unicamente il compito di non impedire ai tecnici ed operatori il passaggio per la cosiddetta manutenzione e per il controllo delle acque.

Vittorio Rocchietti, candidato a sindaco di Mathi

Anzi, sempre il medesimo articolo specifica ulteriormente che “il personale dei singoli Comuni e qualsiasi altra persona da questi incaricata, hanno sempre il diritto di passaggio sulle sponde del canale per il disimpegno del servizio”.

Inoltre, i tre evidenziano come che la stessa Convenzione è stata rinnovata dall’amministrazione uscente il 26 febbraio del 2019 dalla stessa amministrazione Fariello.

"La manutenzione - hanno scritto i consiglieri nell'interrogazione presentata in consiglio - non è di competenza dei proprietari, ma è a carico dei Comuni interessati dal tracciato del canale. Esiste inoltre una specifica convenzione per la gestione del canale in corso di validità, prolungata senza modifiche o integrazioni. Nella convenzione a riguardo della manutenzione i proprietari non sono mai chiamati in causa".

Insomma, la Giunta Fariello ha rinnovato la convenzione intercomunale per gestire il canale e avrebbe dovuto provvedere a stanziare i giusti fondi per manutenere il canale in modo da evitare fenomenti franosi come quello che si è verificato in corso IV Novembre.

Maurizio Fariello, sindaco di Mathi

"Ci sembra quanto meno ovvio - scrive Sentirsi aMathi nella nota - precisare che una buona manutenzione ordinaria avrebbe permesso di evitare il problema, avrebbe reso più efficiente l’uso del denaro pubblico, così come sollevare l’aggravio legato agli spostamenti, che tutti coloro che abitano nei paraggi oggi devono sopportare".

In questi giorni, inoltre, i tre hanno ispezionato il canale "e vista l’opera alquanto faraonica ci viene quasi da pensare che siamo proprio entrati in campagna elettorale, oltre che chiederci, se, visto l’importante impegno finanziario dell’opera stessa, di tutto ciò ce ne fosse realmente bisogno". I lavori sono costati alle casse dell'amministrazione 160mila euro.

Il primo cittadino, Maurizio Fariello, ha risposto all'interrogazione della minoranza consiliare in consiglio comunale. "Il 13 gennaio 2023 con un'ordinanza, ordinavo a tutti i proprietari a procedere al taglio della vegetazione che sorge sulle sponde e nelle vicinanze di esse in modo tale da consentire il percorso pedonale lungo le sponde medesime ed evitare restringimenti e ostacoli al regolare deflusso delle acque".

Il lungo periodo siccitoso, per Fariello, "ha determinato l'accumulo di fogliame e rami secchi che a causa del forte vento si sono riversati nell'alveo del canale, come recita il verbale dei vigili del fuoco di Torino del 24 marzo 2023. La portata del canale al momento dell'esondazione era eccessiva rispetto alla capacità dell'alveo, tanto che l'acqua correva a livello delle sponde del canale stesso, che essendo ostruito determinava un'importante fuoriuscita d'acqua".

Fariello ha sfogliato il Codice Civile, e ha detto in consiglio che "tutti i proprietari ai quali torna utile che le sponde e gli argini siano conservate o costruite negli ingombri devono cosntribuire nella spesa in proporzione del vantaggio che ciascuno ne trae".

Dopo l'evento franoso del 23 marzo scorso sono stati eseguiti dei rilievi dall'ufficio tecnico, coordinato da tecnici specializzati, che hanno portato alla chiusura della viabilità nel tratto interessato dalla frana. Dalla documentazione disponibile agli uffici, ha spiegato Fariello in consiglio comunale, risulta che nel 2010 fu affidato a una ditta specializzata l'incarico per i lavori di pulizia dell'ex canale militare, e non risultano essere stati affidati altri incarichi successivamente.

Insomma, nemmeno in passato l'amministrazione ha provveduto a pulire il canale. Dal 2012 al 2017, peraltro, il sindaco era proprio Tommaso Turinetti, e in Giunta c'erano Rocchietti e Frand Genisot. All'epoca della manutenzione, invece, il sindaco era Crispino Caudera.

Analogo lavoro di pulizia è stato poi effettuato nel 2020. Fariello si è poi difeso dalle domande della minoranza: "Non ho affermato - come invece sosteneva la minoranza - che non esiste alcun accordo intercomunale, ma bensì che non esiste alcun consorzio che possa farsi carico delle spese ripartendole tra i comuni sui quali insiste il passaggio del canale".

Nella convenzione, infatti, non viene precisata una condivisione di spesa rispetto alla gestione del canale, se non per un'opera generica di manutenzione straordinaria che non rientra nella competenza specifica di singoli enti.

"Ho parlato inoltre della scarsa manutenzione e pulizia fatta dai proprietari dei terreni sui quali insiste il passaggio del canale come da ordinanza sopracitata. Inoltre non è corretto affermare che il Comune non ha mai provveduto alla manutenzione".

Sono stati effettuati negli anni, ha detto infatti Fariello, interventi di rimozione di fogliame, ramagli e addirittura rifiuti domestici ogni qualvolta venissero segnalati.

"L'evento franoso è stato il risultato di molteplici fattori concorrenti esposti in precedenza e non è da ascrivere interamente alle responsabilità in capo al comune. L'evento richiede inoltre un aggiornamento della convenzione in essere, che risale al 1998 e che si è rivelata non adeguata ai mutamenti climatici verificatisi successivamente".

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