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Robassomero
18 Febbraio 2023 - 11:52
Immagine d'archivio
La Giunta robassomerese ha avviato le procedure per modificare a fondo il piano regolatore del paese, per risolvere alcuni problemi legati alla viabilità e alla sicurezza del paese.
Il piano regolatore è quello strumento, che passa per l'approvazione del consiglio comunale, che regola l'attività edificatoria all'interno di un Comune. Una sorta di compendio dell'urbanistica cittadina, con cui si decide cosa fare di terreni, strade, parcheggi.
Uno strumento fondamentale per capire come sarà organizzato il paese del futuro.
"Il nostro piano regolatore è attivo dal 2005, ma l'ideazione è cominciata negli anni '90 - spiega il capogruppo di maggioranza Denis Schillaci -. Uno dei nostri obiettivi principali era mettere da parte dei fondi per deliberare l'affidamento dell'incarico per modificarlo, anche perché da quattro anni è in atto la modifica del piano d'area del Parco della Mandria, che il Comune di Robassomero include per una parte".
Denis Schillaci, capogruppo di maggioranza
Si tratterà, in prima istanza, di attendere la perizia del professionista per capire se il piano regolatore in vigore è conforme alla normativa vigente su (ad esempio) consumo di suolo e viabilità e cosa potrebbe essere cambiato per migliorarlo. "Servirà anche a portare avanti le nostre istanze nella redazione del nuovo piano d'area del Parco della Mandria" spiega Schillaci.
Un passaggio da intraprendere nella redazione del nuovo piano regolatore è il coinvolgimento dei cittadini. "Vorremmo chiedere alla cittadinanza un'opinione su cosa si può modificare sul territorio robassomerese - spiega Schillaci - e infatti faremo dei moduli ad hoc con cui i cittadini potranno esprimersi".
Tra i problemi da risolvere, la viabilità nei pressi delle scuole in modo da renderla più sicura, ma anche la modifica delle destinazioni d'uso di alcuni immobili. "Tanti non hanno potuto accedere al bonus facciate - l'esempio di Schillaci - perché il piano regolatore non l'avrebbe previsto".
Rosalia Mangani, sindaco di Robassomero
Le operazioni per arrivare all'approvazione del nuovo piano regolatore potrebbero durare dai due ai tre anni. Se la matematica non è un'opinione, il nuovo strumento urbanistico del paese entrerà in vigore tra il 2025 e il 2026. Ben oltre, quindi, le elezioni amministrative del 2024, tornata in cui anche i cittadini robassomeresi saranno chiamati a votare per rinnovare l'esecutivo e il consiglio comunale.
"Si tratta di una misura che coinvolge tutto il paese e che va al di là di ogni schieramento politico - dice Schillaci - e anche la maggioranza ne è stata informata". Ad ogni modo "noi speriamo di avere nel 2024 le idee già abbastanza chiare". Così chi verrà dopo non dovrà far altro che concludere le operazioni.
Certo è che se Mangani non si dovesse ricandidare e nessun altro della maggioranza venisse eletto sindaco, le carte in tavola potrebbero cambiare: il piano regolatore è uno strumento politico, che disegna attraverso la consulenza dei tecnici l'idea della città che ha un consiglio comunale.
Si tratta infatti di una delle due materie, assieme al bilancio, che per antonomasia sono di competenza del consiglio comunale, che ha il ruolo di controllarli e capire che tutto sia in ordine. Questo perché piano regolatore e bilancio sono elementi che fondano la gestione del paese: indicano come vorrebbero spendere i soldi e che idea hanno della città gli amministratori.
Basti guardare al dibattito sul piano regolatore che nelle scorse settimane ha animato la vita politica di Ivrea. Città sette volte più grande di Robassomero, certo, ma che serve da esempio per capire che il piano regolatore è espressione di una ben precisa volontà politica.
Certo, l'obiettivo (inserito nel programma elettorale) di rivedere il piano regolatore poteva essere realizzato prima: la Giunta Mangani è in carica dal 2019. Sicuramente la pandemia non ha aiutato: "La pandemia ci ha un po' fermato, perché sono arrivate nuove spese e i fondi a disposizione sono quelli che sono... per fare un nuovo piano regolatore servono dai 100 ai 150mila euro, e quindi abbiamo dovuto accantonare dei fondi e recuperare dei tributi" dice Schillaci.
E quindi, via ai lavori un anno prima delle elezioni. "Non abbiamo ancora chiarito cosa fare nel 2024, chi ha voglia di continuare ben venga - spiega Schillaci rispondendo alla nostra domanda -. Quello che dico sempre è di guardare al programma: se a fine mandato non abbiamo realizzato il programma è inutile che ci ricandidiamo, e con questo passo verso il nuovo piano regolatore abbiamo messo un'altra x sopra al programma".
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