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Fiano

Dal cascinale abbandonato al mini-parco: l'idea per riqualificare la borgata

L'investimento sarebbe economicamente sostenibile e renderebbe un servizio agli abitanti

Cascina Barberis

Cascina Barberis

L'altra settimana, discutendo col primo cittadino di Fiano Luca Casale in merito ai progetti della Giunta in ambito urbanistico, abbiamo accennato alla costruzione dei cosiddetti microparchi. Spazi previsti dal progetto di mandato denominato "Fiano progetto comunità". In sostanza, si tratta di luoghi pensati appositamente per le borgate e per le frazioni dove i cittadini possono riunirsi.

"Si tratterebbe di aree con panchine, tavoli, fontanelle" ci raccontava il primo cittadino. Il costo? 25mila euro. Un investimento economicamente sostenibile, dunque, che coniugherebbe la necessità di animare le frazioni con infrastrutture ludiche e ricreative con i vincoli del bilancio che invitano alla parsimonia.

Uno di questi microparchi è in fase di progettazione e di ideazione in borgata Grange, la luna borgata che si estende per tutta la via omonima e che ogni anno, a Natale, si anima di un presepe di dimensioni reali che attira grandi e piccini del paese e di tutto il territorio.

La situazione è questa: "Abbiamo ricevuto da parte di alcuni privati la richiesta di recuperare un vecchio cascinale, cioè cascina Barberis". Che si trova in una traversa di via Grange. L'area, al momento, "è sottoposta a uno strumento urbanistico esecutivo - prosegue Casale - e quindi i privati hanno dovuto predisporre un piano di recupero".

Un piano di recupero si rende necessario in caso di degrado del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente mediante interventi rivolti alla conservazione, al risanamento, alla ricostruzione e alla migliore utilizzazione del patrimonio immobiliare. In alcuni casi, tra cui questo, i proprietari degli immobili degradati possono farsi promotori loro stessi di piani di recupero al Comune.

Il luogo del progetto

La procedura prevede dunque che alcune aree a servizi vengano dismesse dal privato che propone il recupero in favore del Comune. "E visto che in questo caso le aree da dismettere avevano piccole dimensioni e considerato anche il contesto dell'intervento avevamo pensato di fare effettuare a questi privati una sorta di simulazione di microparco" prosegue ancora il primo cittadino.

Le tempistiche sono difficili da stabilire, per un semplice motivo: che in questo caso a dare il via alla simulazione sarà il privato, e sempre il privato deciderà, in base alle proprie esigenze, quando partire. Certo, i rincari sui materiali e sull'energia si sono messi di traverso. Occorrerà aspettare.

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