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E' l'ora del Carnevale: una notte di tradizione e passaggi di testimone a Brandizzo

La Bela Cosutera e il Gran Giardiniere assumono i loro ruoli nella partecipata cerimonia d'incoronazione

Massimo Bellesio e Giorgia Fiore

Massimo Bellesio e Giorgia Fiore

Per la cinquantaseiesima incoronazione delle nuove maschere di Brandizzo, purtroppo, non si è potuto svolgere il tradizionale corteo musicale che avrebbe dovuto accompagnare la Bela Cosutera dalla sua abitazione fino al municipio. Solitamente, infatti, la cerimonia d’insediamento della nuova maschera – la Bela Cosutera – e del Gran Giardiniere si tiene nella gremitissima Sala Consiliare, presso l’ex Sarpa.

L’adattamento dell’evento ha dimostrato ancora una volta come lo spirito carnevalesco e l’orgoglio della comunità sappiano trionfare su ogni imprevisto.

La serata è iniziata con i saluti commossi della Corte 2024, seguiti dalla calorosa accoglienza della nuova corte: le dame sono state accompagnate dai coscritti del 2007, seguiti dai paggetti e, infine, dalle due nuove maschere. Con un tono al contempo ironico e partecipato, Gianni Fabbri della Pro Loco Brandizzo ha elencato con precisione nomi e ruoli delle figure tradizionali del carnevale.

Dalle Dame della CorteSofia Bonanno (13 anni), Emma Careggio (12 anni), Sara Chistol (13 anni), Viola Vaschetto (12 anni), Vittoria Maria Rognetta (14 anni) e Maria Teresa Pagano (12 anni) – ai paggetti, Riccardo Vaschetto e Giorgia Capece, entrambi di 8 anni: ogni nome è stato evocato per ricordare il contributo di ciascuno alla riuscita dell’evento e alla vitalità della tradizione locale.

Uno dei momenti più significativi della serata è stato il simbolico passaggio di testimone. Il portavoce ha annunciato con convinzione: «È arrivato il momento di lasciare spazio alla nuova corte, a Massimo Bellesio e Giorgia Fiore Questo gesto, ben più di un semplice rituale, ha sottolineato la fiducia e la speranza riposta nelle nuove leve, incaricate di mantenere viva l’allegria e la tradizione della comunità.

La Corte 2025 (Foto Rik)

Il passaggio di consegne è stato sancito dalla consegna della corona alla nuova Bela Cosutera, simbolo del suo ruolo, e dalla pronuncia del tradizionale giuramento. Tutto è stato percepito come un invito a celebrare la continuità di un’esperienza che, pur rinnovandosi, resta profondamente radicata nel cuore del territorio.

L’emozione ha permeato ogni istante della serata, in particolare nei lunghi ringraziamenti rivolti a chi ha contribuito alla riuscita dell’evento. Il discorso, ricco di calore e riconoscenza, ha citato nomi di dame, staff, volontari e persino parrucchieri e artigiani, sottolineando l’importanza del lavoro di squadra. Ogni ringraziamento, dall’apprezzamento per il “regista” Gianni alla dedizione dei volontari della Pro Loco Brandizzo, fino alla menzione speciale per chi ha curato ogni dettaglio – dal catering agli addobbi – ha evidenziato come la festa sia il frutto di un impegno collettivo, capace di trasformare anche le difficoltà in un’occasione di unione e condivisione.

Il discorso si è concluso con un invito al divertimento e alla memoria: «Vi auguro un buon carnevale.» Un messaggio carico di affetto e speranza, rivolto a tutta la comunità. I ringraziamenti ai genitori, agli amici e ai collaboratori hanno tracciato il ritratto di una realtà fatta di relazioni sincere e di un entusiasmo contagioso, capace di far dimenticare, per un attimo, le avversità del tempo.

Ma la cerimonia non si è fermata lì. Sabato sera, con il piccolo e simpatico spettacolo della Pro Loco, ispirato al famoso gioco televisivo L’Eredità, la consegna di piccoli ricordi alle due corti – vecchia e nuova – e il canto collettivo della canzone della Bela Cosutera in dialetto piemontese, la celebrazione è proseguita anche questa mattina, ancora nella Sala Consiliare, con la tradizionale cerimonia di consegna delle chiavi della città da parte della sindaca Monica Durante (storica Bela Cosutera) al Gran Giardiniere Massimo Ballesio.

L'apertura del Carnevale di Brandizzo 2025 non è stata solo un rito di passaggio formale, ma un autentico inno alla resilienza e alla gioia di vivere. Nonostante il cambio di scenario dovuto al maltempo, l’evento ha saputo mantenere intatto il suo spirito: quello di una comunità unita dalla tradizione, pronta a rinnovarsi e a celebrare la vita con allegria e passione.

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