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Giornata contro la violenza di genere: Rondissone dice NO con una comunità in azione

Una serata di sensibilizzazione per sostenere le vittime e costruire un futuro migliore

Rondissone

NO alla violenza!

Nella serata del 27 novembre, Rondissone si è fermata per riflettere e agire in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza di Genere. L’evento, ospitato nel Centro Polivalente di Piazza Borella, è stato organizzato dal Comune di Rondissone in collaborazione con l’Università della Terza Età e l’ASD Chivasso Calcio. La serata ha riunito associazioni, professionisti e cittadini, creando un momento di forte impatto emotivo e sociale. 

Rondissone dice NO alla violenza,

Deborah Sandri, consigliera comunale e coordinatrice dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza di questa occasione:  “L’obiettivo principale è stato quello di gettare le basi per una campagna di sensibilizzazione chiara e concreta, capace di aiutare chi ne ha bisogno. Abbiamo voluto trasmettere messaggi di vicinanza e solidarietà alle vittime e alle loro famiglie, rimarcando l’importanza di un lavoro collettivo, l’impegno degli esperti e la conoscenza degli strumenti disponibili per combattere questa piaga sociale. Crediamo che sensibilizzare sia il primo passo per prevenire e intervenire.” 

L’evento ha visto il coinvolgimento di numerose realtà locali, tra cui l’associazione Vita 3, il gruppo Avis, il parroco Don Gino Casardi, il Maresciallo Pane in rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri e la Pro Loco di Rondissone. Fondamentale è stata la presenza dei rappresentanti del Centro Antiviolenza “Punto a Capo” e del CISS di Chivasso, che hanno offerto competenze e strumenti utili per affrontare situazioni di disagio e violenza. 

Tra gli interventi più significativi, la psicoterapeuta Tiziana Della Mula ha approfondito le dinamiche psicologiche legate alla violenza di genere, mentre l’avvocato Emmanuele Serlenga ha spiegato gli strumenti legali a disposizione per tutelare le vittime. La professoressa Veronica Pagliarulo ha invece evidenziato l’importanza dell’educazione come mezzo per superare stereotipi e pregiudizi, aprendo al confronto e al dialogo.  Invece, un cittadino di Rondissone ha emozionato il pubblico con la lettura di una poesia contro la violenza, creando un momento di profonda commozione. 

La serata è stata arricchita dai lavori realizzati dagli studenti delle scuole medie di Rondissone, parte del progetto “InsegnAmore,” un’iniziativa ideata in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Verolengo. L’obiettivo era affrontare il tema della violenza di genere in classe, stimolando riflessioni e pensieri dei ragazzi. “È essenziale partire dai giovani,” ha dichiarato Sandri. “Dobbiamo sostenerli e ascoltarli, perché sono loro il futuro. Parlare di rispetto e di amore autentico significa prevenire dinamiche violente nella società di domani.” 

Durante l’evento è stato proiettato un video che ha messo in luce non solo le dinamiche quotidiane legate alla violenza, ma anche l’importanza di riflettere sulle radici culturali del problema, esplorando l’etimologia delle parole, i modelli educativi e il ruolo degli stereotipi e delle leggi. 

Nonostante l’evento si sia svolto in un giorno feriale, la partecipazione è stata significativa. “Questo ci gratifica,” ha aggiunto Sandri, “ma ciò che conta davvero è aver trasmesso nozioni utili, in grado di aiutare chi vive situazioni difficili. Speriamo che iniziative come questa possano fare la differenza, offrendo supporto e ispirazione.” 

La serata si è conclusa con un clima di commozione e solidarietà, dimostrando che la comunità di Rondissone è pronta a fare la sua parte per combattere la violenza di genere. L’impegno per un cambiamento culturale e sociale prosegue, con l’auspicio che il lavoro collettivo porti a un futuro più giusto e rispettoso per tutti. 

Alcuni dei lavori realizzati dagli studenti delle scuole medie di Rondissone

 

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