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RESISTENZA: in Montirolo un omaggio alla Carta di Chivasso

L’Anpi di Chivasso e Caluso hanno incontrato gli studenti della Val Camonica e della Valtellina

Chivasso

Vinicio Milani e Marilena Pedrotti dell'Anpi

"IL PASSO CHE UNISCE: Le identità locali si esaltano nell’unione - la Carta di Chivasso 1943".

È il titolo del progetto, realizzato a cura dell’Ecomuseo della Resistenza in Mortirolo con i Comuni aderenti e l’Associazione Fiamme Verdi Valle Camonica nell’ambito delle iniziative dedicate al 78° della Liberazione d’Italia, in collaborazione con gli Istituti Comprensivi delle vallate alpine lombarde di Edolo, Capo di Ponte, Tirano, Teglio e Grosio, a cui hanno collaborato Vinicio Milani dell’Anpi di Chivasso e Marilena Pedrotti, già docente di Lettere, dell’Anpi di Caluso, invitati a suo tempo dal presidente delle Fiamme Verdi della Val Camonica Ezio Gulberti.

"Un invito che mi ha sorpreso - spiega Vinicio Milani - perché proveniente da luoghi a noi relativamente distanti con un territorio diverso dal nostro per natura e storia, di cui non ti aspetti una domanda sulla Carta di Chivasso, che pochi conoscono anche nella nostra città. Ho accettato l’invito con piacere estendendolo alla prof.ssa Marilena Pedrotti che mi ha supportato in questa piacevole trasferta".

Le finalità dell’iniziativa, oltre all’educazione alla cittadinanza è quella di trasmettere ai ragazzi, attraverso l'illustrazione dei contenuti della Costituzione italiana e della Carta di Chivasso, il ricordo della lotta di Liberazione dal nazifascismo combattuta sulle montagne.

In foto chivassesi ospiti del convegno dell'Anpi

Un progetto che ha voluto essere un esercizio di studio e ricerca, che ha coinvolto oltre 200 ragazzi delle classi terze medie, coordinate da Renata Bronzini, Maria Assunta Ferrari e Silvio Calvi, si è concluso nei giorni 28 aprile a Edolo e il 29 aprile a Tirano alla presenza delle autorità scolastiche, dei sindaci e degli ospiti chivassesi.

Agli studenti è stata illustrata la “Carta di Chivasso”, o meglio la Dichiarazione dei rappresentati delle popolazioni alpine del 19 dicembre 1943, documento, che fu stilato durante un convegno clandestino organizzato da esponenti della Resistenza delle valli alpine della Val Pellice e della Valle d’Aosta, un documento singolare, interessante e portatore di principi e linee guida che sono entrati nella Costituzione italiana che ripropone in dimensione locale i principi espressi anche dal Manifesto di Ventotene per un’Europa libera e unita, concepito nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi confinati antifascisti nell'isola pontina e non a caso il sottotitolo del progetto recita “Le identità locali si esaltano nell'unione”.

Il concetto di unità nella diversità, insito nel federalismo europeo, fu il denominatore comune di due elaborati che rappresentano il germoglio dell'idea di unione europea, in grado di assicurare un dopoguerra di pace, prosperità e sviluppo.

"Riteniamo sia stata una iniziativa di grande rilevanza sia per il tema trattato - conclude Milani -, sia per l’opportunità che gli studenti hanno avuto nel riportare il lavoro svolto in classe e nell’esercizio alla partecipazione consapevole su questioni significative relative ai valori della cultura, della giustizia e dell’equità sociale quali strumenti a cui non si può rinunciare".

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