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Lucarelli su Khaby: "Il TikToker più seguito al mondo è triste. Una sua amica mi ha detto che non si è sistemato"

La giornalista dedica una puntata del suo podcast al creator di Chivasso. "Si sta preparando ad una battaglia in tribunale con il suo manager...", racconta

Chivasso

Khaby Lame, 22 anni, è originario del Senegal ma vive in Italia da sempre e dall'età di 7 anni è a Chivasso

"La favola bella del ragazzo senegalese che vive nelle case popolari, che ottiene la cittadinanza italiana solo in agosto, simbolo del riscatto, ha preso improvvisamente una piega triste. Una piega simile a quella di tante storie di successo, soprattutto online, che bruciano tutto e tutti troppo in fretta, spiegando bene ad esperti ed inesperti come i follower non facciano la felicità"

Selvaggia Lucarelli, nota giornalista ed opinionista, la "tocca piano" nella puntata di lunedì 12 dicembre del suo podcast quotidiano "Il Sottosopra".

L'argomento del podcast è Khaby Lame, il creator di Chivasso più seguito al mondo su TikTok con 152 milioni di follower. 

Lucarelli rivela dell'ultimo, difficile, periodo che starebbe vivendo il tiktoker partito nel 2020 dalle case popolari del Borgo Sud Est, alla periferia di Chivasso, e arrivato sul tetto del mondo con video divertenti per Tik Tok e Instagram, con quella mimica facciale che sostituisce le parole e che poi l’ha reso famoso.

Oggi Khaby avrebbe un patrimonio stimato tra 1,3 e 2,7 milioni di dollari, ma - a dire dell'opinionista - non sarebbe felice.

"Una sua amica mi ha detto che non si è sistemato, non ha molti soldi da parte", sostiene Lucarelli.  

Cosa si nasconde dietro la favola del ragazzo partito dalle case popolari che ha fatto sorridere il mondo con la sua mimica e i suoi gesti?

Selvaggia Lucarelli, giornalista e opinionista

Ho iniziato perché io mi diverto e faccio divertire gli altri”.

Nel suo podcast, per raccontare la storia del 22enne chivassese, Lucarelli parte da un'intervista che fece con il ragazzo un anno fa.

"Mi disse proprio così - ricorda Lucarelli -: 'ho iniziato perché io mi diverto e faccio divertire gli altri'. E così effettivamente è stato. Lame mi raccontò di essere 'cresciuto nelle case popolari, nonostante quello che la gente pensa sono belle, ho avuto tutto. Era pieno di ragazzini come me, ognuno con i suoi problemi certo, ma eravamo tanti amici in un cortile. Non ho mai avuto problemi di razzismo: eravamo calabresi, siciliani, marocchini, napoletani, albanesi, tutti uguali, ci siamo sempre aiutati tra di noi, c’è stato un legame speciale'. Mentre parlavamo, in quell'intervista, Khaby sembrava poco interessato al successo, non sembrava interessato alle mie domande. Mi sembrava che a tutto stesse pensando tranne che a quello che gli stava accadendo intorno. Nelle sue parole c'era una malinconia di fondo, cominciava ad avvertire un distacco da tutto ciò che gli stava capitando. Fu quasi un'intervista profetica". 

Khaby Lame

"Da qualche giorno tra gli addetti ai lavori si rincorre la notizia della prima crepa pubblica in una favola che ha appassionato il paese per tanti motivi", sostiene Lucarelli. E la crepa riguarderebbe i rapporti tra Khaby e il suo manager, il torinese Alessandro Riggio, "amico di molti calciatori professionisti, manager di numerosi influencer".

"Fin dai primi passi - prosegue l'opinionista - a gestire Khaby c'è sempre stato Riggio. Ogni intervista, video, dichiarazione, passava da lui. Una volta Riggio mi disse: quest'anno Khaby sarà vicino a guadagnare 10 milioni di dollari attraverso le sue attività sui social media. Una fortuna accumulata, secondo le parole di Riggio. Ma...".

Ma oggi sarebbe cambiato tutto.

"Da tempo si rincorrono voci di un Khaby meno felice - sostiene Lucarelli -. Vive a Milano dove viveva con Riggio e il fratello, ha comprato casa ai genitori, ha continuato a confezionare video di successo. Ma qualcosa con Riggio s'è rotto nell'ultimo periodo fino ad arrivare alla rottura definitiva di un mese fa. Ora Khaby è a Dubai. Chi lo conosce dice che è molto infelice, considerava il suo manager un fratello".

"A quanto pare questo è solo l’inizio - conclude Lucarelli nel suo podcast 'Il Sottosopra'  -: Khaby e Riggio si stanno preparando ad una guerra in tribunale. Ho provato a contattare Riggio ma quando ha saputo via messaggio di cosa volessi parlargli non mia ha più chiamata. Al momento anche Khaby non vuol parlare. Ma continua a far sorridere i suoi follower su TikTok. Le parole per lui sono di troppo… ma chissà che per la prima volta non debba stravolgere il suo format per dire quanto la felicità sia una faccenda un po’ più complicata del successo".

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