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Sabotaggio sulla linea Tav tra Chivasso e Torino

Azione rivendicata dal gruppo "Individualitá anarchiche" in solidarietà ad Alfredo Cospito

Tav

E' stata sabotata la linea alta velocità Torino-Milano tra Chivasso e il capoluogo piemontese

Sabotata la linea ferroviaria dell'Alta Velocità Torino-Milano nel tratto compreso tra il capoluogo piemontese e Chivasso.

L’elenco dei blitz in solidarietà di Alfredo Cospito, recluso a Sassari in regime di carcere duro, è lungo. E c'è finito anche il chivassese.

Nella notte tra mercoledì 30 novembre e giovedì 1º dicembre è stata presa di mira la linea Tav nel tratto compreso tra Torino e Chivasso: sono stati bruciati alcuni cavi, in risposta all’appello internazionale per Alfredo Cospito, l'anarchico torinese attualmente detenuto in regime di 41bis nel carcere di Sassari.

Alfredo Cospito

"Alfredo fuori dal 41 bis! Al fianco di Juan, Anna e Ivan. Meno parole più azioni imprevedibili e incisive, colpire dove più nuoce con azioni dirette nell’oscuritá della notte".

Il blitz è stato rivendicato nelle scorse ore da "Individualitá anarchiche": "Solidarietà con Alfredo Cospito e gli altri compagni in sciopero della fame".

L’elenco dei blitz in solidarietà di Cospito si aggiorna: dal danneggiamento di un postamat il 30 novembre a Roma a quello di un bancomat a Berlino, dall’attacco incendiario contro un’auto di un’impresa di sicurezza privata il primo dicembre a Salisburgo alle auto della polizia date alle fiamme davanti a caserma in Germania, ai semafori disattivati in corso Ciriè e in strada del Fortino a Torino.

Fino ai cavi bruciati della linea Tav nel tratto tra Chivasso e Torino. 

Alfredo Cospito - unico anarchico italiano sottoposto al 41bis - è stato condannato a vent'anni di reclusione per l'attentato alla Scuola Allievi dei carabinieri di Fossano (Cuneo) nel 2006: dopo una recente sentenza della Cassazione, da strage comune il reato è diventato strage politica, un crimine che come pena massima prevede l'ergastolo. Nell'attentato non ci furono vittime.

Cospito è in sciopero della fame dall'ottobre scorso. "E' il primo caso di un anarchico al 41 bis, regime che nasce per combattere la mafia stragista ma che oggi, invece, viene applicato ad un anarchico", commenta il difensore.

Oggi, alle 12, l’udienza a Palazzo di Giustizia. Alle 11, il presidio fuori dal tribunale. 

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