Cerca

Chivasso

Da 14 anni porta sorrisi e tanta speranza ai bambini di Capo Verde

Danilo Riva Cambrino è pronto a ripartire per l'isola di Fogo dove al Jardim Denise incontrerà tanti bambini: "Grazie a tutti quelli che mi hanno fornito sostegno per portare tante piccole gocce di solidarietà..."

Chivasso

Danilo Riva Cambrino circondato dall'affetto dei bambini del Jardim Denise

La direzione della mia vita qua è ormai orientata per ciò che devo andare a fare là”.

Danilo Riva Cambrino è pronto a partire per un altro viaggio. Uno dei suoi.

Destinazione isola di Fogo nell’arcipelago di Capo Verde. Un viaggio che ripete ogni anno da quel 2008 in cui per la prima volta si imbarcò su di un aereo per portare un po’ di serenità e tanta voglia di fare del bene ai bambini dell’asilo “Jardim Denise”. 

In questi giorni sta ultimando i preparativi, prima della partenza. 

Come ogni anno di questi tempi, la sua casa si trasforma in un grande magazzino della solidarietà. 

Qui arrivano scatoloni di vestiti, giocattoli, medicinali, occhiali e chi più ne ha più ne metta: Riva Cambrino, giornalista ed ex ristoratore titolare della “Verna”, li seleziona, li cataloga, li imballa e li porta con sè nel suo viaggio a Capo Verde. 

Altri partono con lui mercoledì 30 novembre, altri partiranno a breve o forse sono già partiti.

Danilo Riva Cambrino con i bambini del Jardim Denise

Sono i doni che i chivassesi dall’animo più sensibile fanno avere ai giovanissimi bambini del “Jardim Denise”, ai meno fortunati, agli anziani poveri e soli, alle ragazze madri e a tanti altri bisognosi dello stato capoverdiano. Da Chivasso a Capo Verde

Sulla rotta dei primi frati cappuccini del Piemonte, che arrivarono nelle isole al largo della costa africana occidentale, nel 1947. Il primo fu Cassiano Bodo, di Ronsecco, vicino a Trino, nel vercellese, che su una piccola barchetta a remi giunse sull’isola più piccola dell’arcipelago, “Brava”, dove riposano tutt’ora le sue spoglie. 

Un filo lega Chivasso ai frati Cappuccini missionari: tutti si formarono nella scuola seminariale che aveva sede a fianco della Chiesa dove attualmente c’è il liceo musicale. 

Quella solidarietà, quello spirito di fratellanza oggi prosegue grazie all’animo di questo signore non più giovane ma nemmeno così in là con gli anni da dirsi “no, questa volta non parto”.

Danilo Riva Cambrino con Anna e Lorenzo

Grazie a tutti quelli che mi hanno fornito sostegno per portare a Capo Verde tante piccole gocce di solidarietà, di amicizia, una mano tesa attraverso i cinquemila chilometri che si separano fra chi ha un po’ di più e chi ha molto meno o quasi nulla” non smette mai di ripetere Danilo Riva Cambrino. 

Il “Jardim Denise” voluto da Anna e Lorenzo per ricordare la loro figlia strappata alla vita a soli 19 anni in un incidente stradale è una struttura in cui dalle prime settimane di vita ai sei anni d’età crescono decine e decine di bambini capoverdiani.

Da Cervere in provincia di Cuneo il dolore di Anna e Lorenzo è arrivato sino a Sao Filipe, portando grande umanità e un segno tangibile di solidarietà. 

E’ a loro che porterò quanto raccolto, indumenti e soldi”. 

La compianta Denise cui è dedicato l'asilo nell'isola di Fogo

A Capo Verde di “bisogno” ce n’è molto, anzi di più.  “L’ultimo paradiso”, come vengono reclamizzate alcune isole, è solo per i turisti, alla ricerca di mondi artificiali, ammaliati dalle riviste patinate. 

Resterò per qualche mese in quella piccola isola in mezzo all’Oceano Atlantico, a soli 450 chilometri dalle coste del Senegal, e poco più, da Guinea Bissau, Sierra Leone, Liberia - racconta ancora Danilo Riva Cambrino, occhi lucidi e tanta voglia di partire -. A Fogo incontrerò gli amici lasciati mesi fa, troverò tanti nuovi nati, qualcun altro se ne sarà andato, all’asilo e conoscerò i nuovi arrivati a sostituire quelli “già grandi” passati alle elementari. Mostrerò loro giochi nuovi e imparerò nuove storie e nuove parole del loro criolo. Tornerò a vivere in una dimensione diversa, con grandi spazi selvaggi, dove la gente vive in modo semplice, dove i bambini sorridono anche se non hanno nulla e sorprende constatare che quelli più piccoli non piangono mai, mai capricci e neanche mai il ciuccio”. 

Avrà tempo per pensare, per contemplare e magari riflettere e scoprire che le cose importanti non sono quelle che ha lasciato qui, dove c’è tutto, ma là. Dove c’è poco...

Danilo Riva Cambrino con il Consiglio comunale di Chivasso

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori