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Rondissone
20 Novembre 2022 - 17:15
Un impianto di biometano (foto archivio)
Sulle compensazioni all’impianto di biometano 9 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto. Questo è il risultato della votazione alla proposta di deliberazione discussa dai componenti del Consiglio comunale di Rondissone l'8 novembre scorso.
E’ stato dunque acquisito il parere favorevole di regolarità tecnica e contabile per l’impianto di biometano da rifiuti non pericolosi ed altre biomasse, sito in strada della Mandria nel Comune di Rondissone.
Per le compensazione si parla di cifre considerevoli: “663.400 euro, di cui 195.100 euro più IVA a titolo di altre compensazioni”, come rimarcato dal consigliere di opposizione Franco Giovannini – l’unico ad essersi astenuto - nella sua dichiarazione di voto.
Per avere maggiori dettagli sulla natura delle compensazioni abbiamo consultato il sindaco Antonio Magnone, che ha voluto rimarcare: “Le compensazioni sono di tipo ambientale, come richiesto dalla normativa e sono state accettare e confermate dalla Città Metropolitana di Torino”.
Antonio Magnone, sindaco di Rondissone
Il primo cittadino è poi entrato nello specifico e ha fatto sapere che “partiremo da un ettaro circa di piantumazione e dal recupero ambientale delle due bose di acqua e della scarpata sotto la biblioteca, con annessa area fitness e area cani. Le compensazioni riguarderanno inoltre i lavori di risparmio energetico per il salone polivalente che includeranno la sostituzione serramenti e dei cappotti, nonché il rifacimento corpo bagni; poi – ha continuato Magnone – si provvederà ad avviare i lavori all'immobile della biblioteca con la sostituzione dei serramenti ed il recupero locali adiacenti. Sarà inoltre collocato un impianto di telecamere ambientale a corredo e - ha infine concluso il sindaco - verrà acquistato uno scuolabus a metano”.
Nella sua dichiarazione di astensione al voto, il consigliere di minoranza Franco Giovannini ha spiegato: “In questo caso mi sento molto deluso – ha esordito il consigliere – Sono passati più di sette anni da quando a Rondissone si è cominciato a parlare della costruzione di un biodigestore per la produzione di metano e compost; era l'inverno del 2015 e dopo anni di discussioni, riunioni, assemblee, battaglie, ricorsi e controricorsi, siamo giunti all'atto finale, ovvero abbiamo perso onestà intellettuale […]”.
Il consigliere comunale Franco Giovannini
Da ambientalista, Giovannini ha poi continuato: “Dopo aver seguito negli anni diverse vicende ambientali nelle zone vicine, discariche di Torrazza e Chivasso, biomassa a Torrazza, pirolisi a Casabianca, biometano alla Mandria e tanti altri – ha precisato Giovannini – una cosa concreta l'ho imparata, ossia se un Amministrazione comunale, quando si presenta la possibilità di insediare un’attività d'impatto ambientale, tentenna o dà segnali di pareri favorevoli alle ditte proponenti senza prima ascoltare i cittadini, allora questa difficilmente può tornare indietro.”
La consigliera di minoranza Barbara Squillace è l’unica ad essersi dichiarata contraria alla proposta, giudicando la sentenza in linea con quanto sta succedendo in Italia. La Squillace ha voluto infine ricordare ai presenti che le abitazioni di Via Carpi sono sempre a 500 metri dall’impianto...
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