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Casalborgone

Addio all'ultimo sopravvissuto della strage della Baudina

Gino d'la Baudina, al secolo Luigi Conrado, aveva appena due anni quando i nazifascisti gli uccisero il padre davanti agli occhi

Strage della Baudina

Il monumento in ricordo dei partigiani e dei civili uccisi alla Baudina

“Tocca a noi che rimaniamo vivi tenere viva la memoria di queste atrocità affinché non si ripetano”.

Emmanuele Serlenga, consigliere comunale di opposizione a Lauriano, ricorda così con un post su Facebook “Gino della Baudina”, al secolo Luigi Conrado, scomparso qualche giorno fa all’età di 85 anni, nella sua Casalborgone.

Luigi Conrado, conosciuto come Gino d'la Baudina, è mancato all'età di 85 anni

“Gino dla Baudina”, così veniva chiamato, era l’ultimo sopravvissuto della strage nazista della Cascina Baudina, al confine tra Casalborgone e Berzano San Pietro.

Era il marzo 1945, quando i nazifascisti, per garantirsi la possibilità di operare la ritirata dei reparti verso la Lombardia, diedero il via ad una vasta operazione militare, che coinvolse inizialmente la parte settentrionale alla provincia di Asti. Partendo da Cocconato, iniziarono delle azioni di rastrellamento in diversi comuni.

I partigiani, inizialmente colti di sorpresa, abbandonarono la difesa stanziale adottata nell’inverno e, dopo rapidi sganciamenti, rientrarono nei giorni successivi nelle loro sedi.

La strage di Cascina Baudina è attribuibile a un non meglio identificato reparto tedesco, a pochi giorni dalla Liberazione e dalla fine della guerra.

In quel casolare morirono quattro partigiani: Camillo Bivanti, Giuseppe Farardo, Moise Lo Salvo e Nunzio Lo Piccolo. E cinque civili: Evasio Fornasero, Clorinda Fornasero, Pierino Fornasero, Edoardo Gallina ed Emilio Conrado.

Quest’ultimo morì davanti ai suoi due bambini, Velina, scomparsa il 15 marzo 2021, e per l’appunto Luigi

La strage della cascina Baudina è raccontata nel romanzo di Carlo Bosco, “La collina si tinse di rosso”.

Si è parlato molto poco di questo episodio - raccontava l'autore, un torinese di professione grafico, nell’occasione di presentazione del libro a Lauriano - il motivo per cui ho deciso di scrivere questo romanzo era proprio quello di far conoscere la vicenda di Cascina Baudina”.

A stimolare la scrittura di Bosco è stato in particolare un incontro, quello appunto con Luigi Conrado, uno dei superstiti della strage che all'epoca era appena un bambino.

La testimonianza di “Gino dla Baudina” è rimasta forte, per le generazioni successive. 

Luigi Conrado lascia la figlioccia Paola con Fabio, la pronipote Vanessa, la nipote Elena con Edoardo, la pronipote Rebecca, le cugine Luciana e Mirella.

La salma riposa nel cimitero di Casalborgone.

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