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UCRAINA. Rasmussen, Mosca destabilizza Kiev

UCRAINA. Rasmussen, Mosca destabilizza Kiev

Anders Fogh Rasmussen

''Più fonti dimostrano il coinvolgimento attivo dei russi nelle attività sulla frontiera orientale ucraina. Abbiamo visto l'artiglieria sparare attraverso il confine e oltre. Truppe russe si stanno ammassando sulla frontiera. È chiaro che Mosca è coinvolta nella destabilizzazione del paese''. Intervistato dalla Stampa e da alcuni quotidiani europei, il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen annuncia che al vertice di Newport del 4 e 5 settembre l'Alleanza ''adotterà un Readiness Action Plan con le linee per reagire con rapidità in uno scenario di sicurezza completamente nuovo''.

''Abbiamo la Nato Response Force (25 mila uomini, ndr) che può essere prontamente attivata se necessario. L'intenzione è sviluppare una 'Spearhead' al suo interno, una forza per agire con velocità maggiore in caso un alleato sia sotto attacco'', spiega Rasmussen. ''I nostri alleati dell'Est saranno soddisfatti dall'Action Plan. Lo 'Spearhead' condurrà a una presenza Nato più visibile sulla frontiera orientale'', con più militari permanenti o a rotazione al confine Est. Tuttavia ''l'Action Plan non è solo per l'Europa orientale: considera tutte le aree dove ci sono delle minacce, compreso il Mediterraneo''.

''Non la chiamerei terza guerra mondiale, però siamo in una situazione di sicurezza molto insidiosa'', osserva Rasmussen, spiegando di sentire ''una sveglia che invita le capitali a ragionare su un aumento della spesa per la Difesa. Spero in un'intesa per un aumento graduale al 2% del Pil''. L'Alleanza, prosegue, ''deve adeguarsi'' a una scena in cui i russi ''hanno migliorato la capacità di agire'' e ''sono diventati rapidi a trasformare un'esercitazione in offensiva militare''.

Al vertice gallese ''la discussione sarà sulle questioni concrete, sul fatto che Mosca ha condotto operazioni militari illegali in Ucraina'', evidenzia Rasmussen. ''Nel 2010, nell'incontro Nato-Russia di Lisbona, s'è deciso di costruire un partenariato strategico. Oggi la realtà è che la Russia non ci considera un partner. Al contrario, documenti militari e discorsi politici ci descrivono come rivali. La Russia è un vicino rilevante, ma purtroppo è anche il paese che, per la prima volta dall'ultima guerra, s'è preso delle terre con la forza. Questo costringe a cambiare strategia''.

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