Un invito all'Ue a snellire le procedure per gli investimenti e a rafforzare gli interventi pubblici-privati. Ma anche un impegno a costruire città intelligenti, con trasporti puliti e servizi ed opportunità per i suoi cittadini. Il Settimo vertice europeo delle Città e delle Regioni si è chiuso oggi a Bratislava con un forte appello alle istituzioni comunitarie a potenziare la politica di coesione, quella che declina sul territorio i fondi comunitari. "Da qui è venuta una chiara risposta alla Brexit", ha affermato oggi in conferenza stampa il presidente del Comitato delle Regioni (CdR), Markku Markkula. "Dobbiamo partire dalla necessità di rivedere i nostri processi di assegnazione dei fondi e di prendere impegni concreti per realizzare i nostri progetti". "Le città e le regioni sono importanti", le parole del Commissario Ue all'energia Maros Sefkovic, "l'80% degli europei vivono nelle nostre città e i nostri cittadini vogliono città intelligenti, edifici intelligenti, trasporti puliti, per questo è importante discutere il futuro delle città, è lì che si gioca il nostro futuro". Proprio di questo ha parlato Jeremy Rifkin, paladino e teorico della terza rivoluzione industriale. "E' una rivoluzione - ha affermato l'economista nord americano - non centralizzata, che nasce dalla collaborazione e per la ridistribuzione". Rifkin ha osservato che qualcosa "di nuovo sta succedendo". "Città che si uniscono e collaborano tra di loro, con industrie ed università", un fenomeno, sottolinea, "reso possibile dall'Ue che ha eliminato le frontiere". "Il problema adesso", ha affermato ancora, "non è il denaro in sé, ma dove questo va, se va in infrastrutture della seconda rivoluzione industriale o della terza". Per questo Rifkin ha invitato l'Ue a "dare priorità all'energia rinnovabile, ai trasporti di nuova generazione, alle comunicazioni, alle piattaforme digitali". La Commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc ha posto l'accento proprio sulla necessità di "digitalizzare" e rendere meno inquinanti i trasporti, puntando sulla "multimodalità" e coinvolgendo "gli utenti" in una dinamica partecipativa che ha necessariamente una dimensione, ha osservato, "transfrontaliera". Il vertice di Bratislava, a cui hanno partecipato oltre 700 rappresentanti di enti locali Ue, ha approvato una Dichiarazione finale in cui sindaci, assessori e rappresentanti di regioni chiedono un chiaro impegno Ue perché inverta la rotta, aumentando gli investimenti, le sinergie pubblico-privato e gli interventi in progetti concreti sul territorio, in sostanza la politica di coesione.
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