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BRUXELLES. Heysel: Tavecchio onora vittime, "memoria sempre viva"

BRUXELLES. Heysel: Tavecchio onora vittime, "memoria sempre viva"

Carlo Tavecchio

"Il calcio e' gioia, e' vita. Deve rimanere quello. Siamo qui perche' la memoria di quella tragedia rimanga sempre viva". Carlo Tavecchio, ha le lacrime agli occhi al termine di una breve ma toccante cerimonia, circondato da tutti gli azzurri, da Mariella Scirea e Paolo Garimberti, proprio a ridosso di quella maledetta curva Zeta, dove trent'anni fa morirono 39 persone. Assieme al figlio di una di quelle vittime, Andrea Lorentini, Tavecchio ha deposto una corona di fiori accanto alla targa che ricorda quella data tragica, 29/5/85. Quindi la Federazione ha scelto il ritiro di una maglia azzurra numero 39.

"L'immagine di mio marito mentre legge l'appello ai tifosi quella sera - ha detto Mariella Scirea - e' un'immagine che non mi abbandona mai. E' la prima volta che sono qui, un fatto che ha segnato tutti noi. Ricordo ancora le notti insonni nelle settimane dopo pensando a quello che era accaduto". Anche Lorentini, sottolinea che nessuno dovra' mai scordare quello che e' successo a suo padre, medaglia al valore civile per aver tentato di salvare un bambino. "Purtroppo quella stessa cultura di violenza, certi cori, esiste ancora nei nostri stadi. E' importante - sostiene - non abbassare la guardia". Questo stadio, erede dell'Heysel, presto sara' abbattuto. Per ricostruirne un altro poco lontano. Le autorita' belghe hanno assicurato che metteranno una targa per ricordare la tragedia.

"Vigileremo - conclude Garimberti - come italiani, ma anche al livello diplomatico e federale che cio' accada".

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