La guida dell'Arev, l'assemblea che raduna 75 regioni viticole europee (nella Ue ma anche al di fuori), da oggi è italiana. Il nuovo presidente è Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, la prima e finora unica al mondo ad avere portato nel patrimonio dell'Umanità Unesco paesaggi di colline a vigneto. La storia e l'esperienza di Langhe, Monferrato e Roero, dei vigneti a Barolo, Barbaresco, Asti, delle 42 doc e docg, ispirerà l'azione del comitato economico-sociale che da 25 anni suggerisce le politiche viticole. Chiamparino, eletto ad Epernay (Francia), nel cuore delle terre dello Champagne, succede a Jean-Paul Bachy, presidente della regione Champagne-Ardenne. "Considero la mia elezione in primo luogo un riconoscimento per il Piemonte - dice Chiamparino - abbiamo 48 mila ettari di superficie coltivata a vite, l'88% della produzione a doc e doc, con oltre 20 mila produttori". Chiamparino rivendica una lunga esperienza personale tra i filari: "Nella mia vita ho saltato pochissime vendemmie - ha ricordato nel discorso pronunciato ad Epernay - ho sempre cercato di ritagliarmi qualche giorno per vendemmiare. E quella del vino, forse, è tra le produzioni agricole quella in cui risulta più tangibile il rapporto ancestrale fra l'uomo e la natura". L'azione dell'Arev sarà improntata - ha spiegato - all'attenzione per i giovani, alla tutela della biodiversità del vino e della vite, alla lotta della flavescenza dorata, una delle grandi minacce per i vigneti, alla "riduzione dei trattamenti chimici nelle vigne e nelle aree limitrofe", al "consolidamento del rapporto tra il vino di qualità e quella del turismo eno-ambientale". Il vigneto "è fattore economico ed indice di identità e cultura - ha detto ancora il neo presidente dell'Arev -. Lavorerò affinché venga mantenuto, in sede europea e transnazionale, il riconoscimento delle produzioni tipiche della vite e del vino sia come specificità territoriali da proteggere e valorizzare sia come motore economico. Io e la mia squadra, inoltre - ha concluso Chiamparino - saremo attivi e vigili nel combattere i nostri peggiori nemici, mai domati: l'industrializzazione senza qualità ed il liberismo senza principi. Porteremo nelle sedi di negoziazione la forza di una piattaforma politica che crede nella biodiversità, nella valorizzazione del territorio e della sua cultura".
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