Sulle indicazioni geografiche le posizioni di Stati Uniti e Unione Europea ''appaiono ad oggi difficili da conciliare''. Lo afferma Leo Bertozzi che, nei negoziati Ttip, l'Accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimenti tra Ue e Usa di cui si sta discutendo a Bruxelles fino al 6 febbraio, ha preso la parola per conto di Aicig, l'associazione dei Consorzi di tutela dell'agroalimentare made in Italy. ''Anche ai consumatori americani - ha detto - è dovuta la chiarezza già garantita ai consumatori europei dal sistema delle indicazioni geografiche comunitarie''. Aicig rileva la contraddittorietà della posizione statunitense, che reclama il diritto di proteggere i nomi "generici". "Ma se un prodotto è generico" - ha sottolineato il rappresentante di Aicig - "che bisogno ha di essere tutelato o, addirittura, di adottare il nome specifico di un territorio?". I rappresentanti dei consorzi dei formaggi Asiago, Gorgonzola e Parmigiano Reggiano hanno poi conformato la posizione di Aicig, Origin, Euro Coop, Copa-Cogeca e delle tante associazioni di categoria che nel corso della giornata si sono alternate nel ribadire il valore e l'importanza del sistema delle indicazioni geografiche: "se le nostre denominazioni sono ormai divenute generiche negli Stati Uniti", hanno affermato i Consorzi, "non si comprende la necessità di utilizzarle spesso e volentieri in accoppiata alla bandiera italiana o a riferimenti al Belpaese". Durante il dibattito, rende noto Aicig, è emersa la proposta di stimolare la creazione di marchi originali e di indicazioni geografiche anche negli Stati Uniti. Il riconoscimento delle rispettive indicazioni avrebbe il merito di stimolare i flussi commerciali e di stemperare il dibattito sull'uso "parassitario" delle denominazioni e dei prodotti Italian, o meglio, European sounding, da parte dei produttori americani. Resta tuttavia inconciliabile con la posizione comunitaria la visione del Dairy Export Council. ''Forse gli Stati Uniti - conclude Pier Maria Saccani, Segretario Generale Aicig - vogliono solo appropriarsi di ciò che la loro storia non gli riconosce. Dobbiamo insistere per la salvaguardia del nostro patrimonio: non proteggere indicazioni geografiche come Asiago, Gorgonzola, Fontina, Pecorino Romano sarebbe come non tutelare il Colosseo o San Marco".
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