Prima i caminetti (poi riabilitati), poi i veicoli a diesel, le auto in città, e ora il volume eccessivo di cuffie e concerti in sale chiuse. In Francia il 2015 arriva all'insegna di divieti e nuove restrizioni, a tutela della salute e dell'ambiente. L'ultimo in ordine di tempo è stato annunciato questa mattina, dal ministro della Sanità Marisol Touraine. Stimolata da un rapporto Ipsos secondo cui oltre il 75% dei giovani francesi tra i 15 e i 30 anni ha già sperimentato qualche problema di udito dovuto al rumore eccessivo, ha deciso di includere nella legge di riforma sanitaria in preparazione per aprile un capitolo sulla tutela delle orecchie. Non un "divieto di ascoltare la musica", ha subito voluto precisare, ma solo un modo per permettere agli appassionati di "farlo per tutta la vita se si può. E quindi, non essere penalizzati in futuro a causa dei suoni troppo alti ascoltati a 15 anni". In concreto, gli esperti del ministero lavorano a limiti su due fronti: l'intensità dei suoni che possono emettere cuffie e cuffiette, giudicate "un pericolo sottovalutato" per l'udito delle nuove generazioni, e il livello di decibel che possono raggiungere i concerti all'interno, soprattutto nelle sale piccole e dai soffitti bassi tanto diffuse nelle grandi città. Una proposta che dovrebbe incontrare miglior fortuna di quella, lanciata a metà dicembre e poi in tutta fretta ritirata, di vietare l'uso di camini aperti a Parigi e nella regione circostante, per proteggere l'ambiente e i polmoni dei cittadini in un'area vessata da costanti problemi di inquinamento da polveri sottili. Lo stop, che sarebbe dovuto entrare in vigore il 1/o gennaio, è stato annullato, ma resta aperto il dibattito su come ridurre l'utilizzo del riscaldamento a legna, fortemente inquinante, per esempio attraverso incentivi a forme alternative più amiche dell'aria. Continua invece la battaglia di Parigi contro un'altra fonte di inquinamento, le numerose auto che circolano in città. I mezzi sono i più diversi, dal car sharing con auto elettriche al sostegno all'uso di biciclette e mezzi pubblici, fino al maxi aumento, annunciato ieri, delle tariffe dei parcheggi, per i visitatori occasionali ma anche per i residenti. Sempre in materia di auto, infine, il governo francese si dice pronto ad aprire un altro fronte di lotta alle fonti inquinanti, quello sul diesel. Il Premier Manuel Valls ha già annunciato di pensare a una revisione dei meccanismi fiscali "troppo favorevoli" a questo tipo di veicoli, in particolare le accise ridotte sul gasolio, convinto che "la fiscalità deve orientarsi a dirigere le decisioni ecologiche dei cittadini". Un primo intervento a cui potrebbe seguire uno "sforzo finanziario" dello Stato francese per introdurre incentivi alla conversione dei veicoli a diesel.
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