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SAN MAURO. Reymondet: a Coggiola ho chiesto scusa personalmente

SAN MAURO. Reymondet: a Coggiola ho chiesto scusa personalmente

Marino Reymondet, assessore alle politiche giovanili

“Per la questione del mancato invito di Coggiola alla cerimonia dei gemellaggi faccio mea culpa. Sono molto dispiaciuto, mi sono fidato degli uffici ma ho sbagliato a non controllare. Detto questo, tutte le iniziative legate ai gemellaggi hanno avuto un grande successo, ad eccezione del momento istituzionale. Ma è stato organizzato sabato mattina, è anche comprensibile che ci fosse poca gente. Noi l’abbiamo comunicato in ogni modo possibile, se il cittadino sanmaurese fosse stato interessato sarebbe tranquillamente potuto venire. Anche senza invito…”   Marino Reymondet, assessore con delega ai gemellaggi, non considera un “flop” la settimana dedicata agli ospiti di Mirande e di L’Eliana arrivati a San Mauro in occasione della patronale. E’ vero, il sabato è andato com’è andato. Ma “non si dica che abbiamo organizzato tutto in fretta e furia. E’ da giugno che ci lavoro su. Solo che dell’intero comitato gemellaggi, mi hanno dato una mano solamente in cinque. Tra cui Gigliola Ottaviani, che si è organizzata la mostra fotografica da sola”.   Ma se il comitato perde pezzi, non è anche perché in questi anni si è fatto molto poco? “Può darsi. Ma io ci ho messo il mio impegno. Il primo atto quando mi sono insediato, nel 2011, è stato cambiare il regolamento: di fronte mi sono trovato un comitato vecchio di 10 anni. Non l’avessi mai fatto.. Si è sollevato un vero e proprio vespaio, come se fossi andato a toccare qualcosa che non avrei dovuto. Mi sembrava, come dire, una specie di poltronificio per ex amministratori. Senza compenso, ovviamente”.   Ma con i “viaggi premio”… “Sicuramente negli anni ’80, così come sostenuto anche dall'ex presidente del consiglio Orazio Geraci, il gemellaggio era diventata occasione di una vacanza a spese del comune, cosa che noi non abbiamo mai fatto”.   Però all’epoca il gemellaggio era più sentito. “C’erano anche risorse diverse. Con i pochissimi soldi di oggi non si può fare un granché. Per questo penso sia fondamentale un coinvolgimento più generale, penso sia fondamentale ritrovare uno spirito diverso”.   Un esempio? “Voglio coinvolgere le scuole, il commercio, le associazioni sportive. L’idea è quella di scambi culturali ma anche commerciali e sportivi, una collaborazione tra città che diventi utile per la comunità, e non solo un incontro tra amministratori”.   Quando si partirà con questi nuovi progetti? “Ho intenzione di convocare una riunione del comitato entro il mese di ottobre, per prendere in mano la situazione. Ricordo tra l’altro che le riunioni sono aperte al pubblico”.   Quindi ci dobbiamo aspettare un nuovo inizio, per i gemellaggi. “Vi dovete aspettare un ragionamento sull’argomento. C’è da capire se ha ancora senso oppure no. E questo non dipende dall’assessore, ma dalla collettività. Se otterrò riscontri dalle realtà che mi piacerebbe coinvolgere, mi posso impegnare a trovare anche più fondi da destinare alla causa. In caso contrario…”   In caso contrario? “In caso contrario non ha più senso”.  
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