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08 Ottobre 2014 - 18:03
Scoperto il quarto arsenale della “mala”. I Carabinieri di Leini, sotto il comando del maresciallo Ivan Pira, hanno arrestato nei giorni scorsi Gianpiero Racca, operaio tornista di Settimo Torines di 52 anni. A casa sua i militari hanno sequestrato una carabina ad aria compressa modificata, un bossolo e un proiettile calibro 357 magnum e la canna di una pistola a tamburo.
All'interno del garage, dentro il cassetto del banco da lavoro, i carabinieri hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale. Una carabina monocanna calibro 357 Magnum non censita in banca dati, montante ottica di precisione, con canna tagliata artigianalmente. Poi due silenziatori artiglianali, quattro cilindri in alluminio adattabili per la costruzione di silenziatori da arma da fuoco, una molla originale per carabina ad aria compressa, un'ottica per carabina, un tamburo da pistola prodotto artigianalmente, due ottiche per carabina, 70 munizioni calibro 357 Magnum, 50 cartucce calibro 20 a palla spezzata, 2 cartucce calibro 20 a palla unica, 1 cartucca calibro 6,5 X 57, 2 bossoli calibro 308, 40 cartucce calibro calibro 6,35, una pistola a tamburo sprovvista di matricola e marca (arrugginita e smontata, non funzionante, appartenente all'epoca dell'anteguerra), un otturatore da carabina e un fucile combinato a tre canne con ottica montata. I militari hanno trovato perfino un visore notturno, provvisto di custodia in pelle.
Racca ha dichiarato ai Carabinieri di essere l'artefice dei silenziatori artigianali. Questo è soltanto l'ultima di una serie di 4 operazioni svolte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino, che avevano trovato arsenali veri e proprio. Il primo recupero è stato a febbraio, quando sempre i militari leinicesi arrestarono Giovanni Bernardo Peroglio Biasa, 61 anni di Leini con precedenti penali. Poi l'arresto di Bruno Ghidoni, a maggio, operaio di 54 anni di Leini. La terza operazione è stata a inizio mese, quando il Comando Provinciale ha sequestrato cinque chili di esplosibo tra tritolo e bombe, oltre a numerose armi. L'arsenale, sporco di fango perché probabilmente appena dissotterrato, era a bordo dell'auto di due italiani di 30 e 34 anni. Durante l'arresto, i due dissero ai carabinieri: “Fate piano o facciamo la fine di Falcone”.
L'attività del Comando Provinciale ha permesso di scovare armi ed esplosivi destinati, “con ogni probabilità, alla criminalità organizzata torinese”, secondo quanto comunicato dai militari.
I carabinieri stanno cercando ora di capire l'uso che doveva essere fatto delle armi, e se queste siano già state utilizzate in passato.
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