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08 Ottobre 2014 - 15:04
Il Sindaco Sonia Cambursano ha revocato l'ordinanza, relativa alla potabilità dell'acqua, in assenza delle necessarie analisi Asl. Lo ha fatto basandosi semplicemente su un colloquio telefonico con un dirigente Smat, senza aver sotto il naso uno straccio di documento che potesse attestate l'effettivo "recupero qualitativo dell'acqua".
L'avventatezza, o "superficialità", come ha preferito chiamarla la minoranza, è veuta a galla nel corso del Consiglio Comunale che s'è svolto martedì 30 settembre, per via di un'interrogazione, zeppa di quesisti e riferimenti normativi, presentata dai consiglieri Gisella Revigliono e Roberto Rossi De Paoli.
Giusto per ripercorrere i fatti, prima di venire alla polemica...
Martedì 16 agosto l'Asl preleva dei campioni presso le fontanelle pubbliche in Piazza del Muicipio ed in via Panetti. Comunica i risultati delle analisi un mese dopo, a mezzo fax, venerdì 19 settembre, verso sera. Presenza di enterococchi. Per dirla chiaramente: cacca. Secondo la normativa in materia sanitaria il valore deve essere uguale a zero, mentre dalle analisi emerge la presenza di 78 enterococchi su 100 ml.
La notizia viene quindi diffusa dal Comune intorno alle 20, con l'affissione di fogli bianchi formato A4 appiccicati con nastro adesivo sopra altri manifesti sulle bacheche pubbliche, e tramite facebook ed sms. Solo il giorno successivo viene inserita nella home page del sito istituzionale del Comune, alle 9.03, e nella tarda mattinata vien fatto passare il mezzo acustico della Protezione Civile. L'ordinanza viene revocata due giorni dopo, lunedì 22 settembre alle 10.29, con tanto di comunicati stampa e megafono mentre si era già provveduto a distribuire bottiglioni d'acqua presso le scuole.
"A che ora sono giunti in Comune i rilievi Asl?" ha domandato Revigliono, una che, da Dirigente dell'Azienda Sanitaria Locale, di salute pubblica e normativa in materia se ne intende parecchio e sa, a differenza di Cambursano, che il via libera deve arrivare dall'ente di controllo e non dal gestore.
"Basta la comunicazione del rientro nei parametri batteriologici" ha provato a farsi scudo Cambursano, ammettendo infine, sotto le martellanti domande della Revigliono, che "le analisi sono arrivate nei giorni successivi".
"Nal fax trasmesso alle ore 11.22, cioè circa un'ora dopo la revoca dell'ordinanza – ha sottolinea Revigliogno -, la Smat riferisce che si provvederà a trasmettere le analisi complete appena disponibili. Vuol dire che la Smat non aveva ancora le analisi e lei si è fidata di una telefonata. La situazione è stata trattata quantomeno con leggerezza".
Un gesto in palese contraddizione non solo con le disposizioni di legge, ma persino con quanto lo stesso primo cittadino aveva scritto nell'atto, firmato il 18 settembre scorso: "Divieto d'uso potabile e alimentare dell'acqua erogata dall'acquedotto se o previa bollitura per almeno dieci minuti fintanto che non si procederà alla revoca della presete ordinanza, a seguito del buon esito di ulteriori prelievi sulla rete idrica".
"Io non ho bisogno di lezioni da lei, non sono tenuta ad ascoltarla" è saltata su la Cambursano. Ma la Dottoressa Revigliono non s'è fatta dissuadere. "La presenza di enterococchi nell'acqua potabile - ha proseguito la sua lezione -, peraltro segnalata raramente, è da mettere in relazione a sciura contaminazione di origine fecale, spesso dovuta ad infiltrazioni dall'esterno, e potrebbe nascondere eventuali contaminazioni da parte di altri batteri e virus (ad esempio salmonelle, epatite A), che potrebbero trovarsi nelle feci e non ricercate in una prima analisi. La presenza di enterococchi è inoltre segno della ridotta efficienza del trattamento delle acque e l'Asl infatti ha rilevato dalle analisi assenza di cloro".
A tenere banco sono state anche le modalità di comunicazione. Cambursano ha puntato molto sui social network e su facebook ha anche ricevuto una serie di elogi dalla comunità strambinese. Ma secondo le Revigliono la comunicazione è stata fittizia ed ha dato adito ad equivoci. Non foss'altro che nei messaggi divulgati si parlava di Helicobacter, batterio dell'apparato gastrico che non ha nulla a che fare con la cacca. Se la comunicazione fosse stata chiara, tutti avrebbero saputo che si trattava di "inquinamento da cacca".
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