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SETTIMO. Prostituzione in strada, un fenomeno sempre più dilagante

SETTIMO. Prostituzione in strada, un fenomeno sempre più dilagante

Prostituzione

A Cascina Isola a Settimo Torinese e a Venaria nei pressi dello Juventus Statium. Poi nell’oltrepò lungo la statale della Valle Cerrina e pure in strada Cebrosa verso Volpiano. Il fenomeno è un po’ ovunque ma è a San Benigno che si concentra e esplode in tutta la sua tragica intensità. A San Benigno, ma anche alle Vaude, a Volpiano, a Lombardore, a San Giorgio Canavese, a San Giusto, a Foglizzo e a Montanaro. Una specia di quadrilatero, in cui la fanno da padrone, decine di nigeriane e parecchie ragazze provenienti dall’est Europa. Diciamo che se ci sono le nigeriane non ci sono le romene e viceversa. Arrivano al mattino con il treno, con l’autobus o con la macchina e cominciano a lavorare. Lì per tutto il giorno, con il caldo e con il freddo, con la neve e con la pioggia senza soluzione di continuità. Impossibile da cancellare, il fenomeno, negli ultimi tempi sembra quasi essere cresciuto e se è cresciuto, con molta probabilità è anche perchè sono aumentati i clienti. I carabinieri fanno quel che possonoe e i sindaci quasi nulla, salvo qualche rara eccezione. Infine i vigili urbani che però, come si suol dire, brancolano nel buio di una legislazione ferma alla Legge Merlin. Insomma, la prostituzione in strada si può fare, perchè in Italia non è vietata. Le case chiuse sono state chiuse e sono state sosituite dalle “strade” aperte, con tutto ciò che ne consegue in fatto di degrado sociale. Che si debba prima o poi fare qualcosa, almeno a parole, ne sono convinti tutti, che poi lo si faccia è tutto un altro paio di maniche. Eppure sarebbe una panacea. Da un punto di vista economica si eviterebbe la circolazione del “nero” e da un punto di vista sanitario sarebbe più facile da controllare.
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