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IVREA. In ansia per Gianni Predan, la guida alpina

IVREA. In ansia per Gianni Predan, la guida alpina
Erano in cordata e sono scivolati su un ghiacciaio tra Punta Parrot e la Capanna Margherita, sul Massiccio del Monte Rosa, nelle Alpi Penninte, a circa 4 mila metri di altezza. Venerdì scorso il recupero della guida alpina Gianni Predan, 59 anni, di Ivrea, e del suo cliente, è avvenuto solo a tarda serata, quando una schiarita ha permesso ad un elicottero dell’Air Zermatt partito dalla Svizzera di raggiungere il luogo dell’incidente, coordinando le operazioni con il Soccorso giannialpino di Alagna. Colpa delle condizioni meteorologiche che dalla richeista di soccorso e per alcune ore più avanti hanno praticamente reso impossibile un savaltaggio dal versante valsesiano. Gianni Predan ha subito numerosi traumi, lesioni alle gambe e al bacino, ed è stato ricoverato all’ospedale di Berna in prognosi riservata. E’ lì che lo ha raggiunto qualche ora più tardi la sua compagna, Mara Lacchio, titolare del Rifugio pontese. Il suo cliente ha invece subito traumi alle gambe, ma non è in pericolo di vita. Maestro di alpinismo molto capace, ex membro del Gruppo guide alpine “Gran Paradiso”, nel 2002 Gianni Predan è stato protagonista, insieme ad altri cinque amici, di una mirabile impresa nell’Antartide, partita dalla Terra del Fuoco, in Patagonia, attraverso lo sterro di Drake, uno dei mari più temuti del mondo.     PUNTA PARROT La prima ascensione fu compiuta il 16 agosto 1863 da Reginald S. MacDonald, Florence Crauford Grove, Montagu Woodmass, con le guide Melchior Anderegg e Peter Perren. È possibile salire la montagna partendo dal Colle del Lys oppure dal Colle Sesia (4.299 m). La difficoltà principale è dovuta al fatto che la cresta diventa in certi tratti particolarmente affilata. Un accesso più lungo ed impegnativo si sviluppa sul versante valsesiano partendo dalla Capanna Fratelli Gugliermina.
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