Doveva essere il consiglio comunale del “dentro o fuori” e così è stato. Con due coup de théâtre, il sindaco di Venaria, Giuseppe Catania, è riuscito a blindare la sua maggioranza, garantendosi così (quasi) la sicurezza di concludere il suo mandato elettorale, iniziato nel maggio del 2010. Il primo arriva in apertura di seduta, quando lo stesso Catania annuncia i capisaldi degli ultimi 17 mesi di esecutivo: Sel in maggioranza con tanto di assessorato. “Si porterà avanti un programma rivisitato ma di sinistra – spiega Catania - dove attueremo una spending review amministrativa, accorperemo le partecipate comunali e avremo un occhio di riguardo al sociale. Contestualmente, farò una modifica alla Giunta, assegnando al Pd l'assessorato da un anno vacante, a seguito delle dimissioni dell'ex vicesindaco Paolo Berger. Inoltre, darò un assessorato a Sel e rivedrò l'assegnazione delle deleghe agli altri assessori”. Il secondo, invece, arriva tra lo stupore generale di tutti: Fabrizio Vullo abbandona il Pdl per passare nel gruppo misto di minoranza. “Non mi sentivo più parte integrante del progetto – spiega Vullo – Da tempo non venivo aggiornato delle attività. Per questo motivo, ho deciso di proseguire da solo, per il momento in minoranza. Come mi comporterò? Valuterò di volta in volta per il bene della Città. Se passerò in maggioranza? Se qualche gruppo dovesse prospettarmi un progetto serio, lo prenderei in considerazione”. E così, in pochi istanti, ecco due voti in più per il Bilancio e più serenità per lo stesso Catania. A destare perplessità sono però le parole proferite da Izzo per palesare il suo voto positivo al Bilancio: “Fino ad oggi Sel è stata in minoranza perchè il sindaco non aveva portato avanti le nostre istanze su una programmazione di sinistra, in favore del sociale, della cultura e dell'ambiente. Senza dimenticare che da tempo non avevamo più un esponente di riferimento nella Giunta. Ora le cose sembrano cambiare: per questo abbiamo deciso di votare, praticamente in bianco, il Bilancio, in attesa che le promesse del sindaco si tramutino in atti concreti”. Sel torna in maggioranza dopo oltre venti mesi di simil opposizione, periodo in cui il partito era anche sceso in piazza contro la stessa per protestare sulle varianti “15”, “17” e “19” - ovvero quelle che Izzo (seppur da presidente del consiglio) aveva votato a favore durante la Giunta Pollari – ed in Comune aveva votato positivamente quasi tutti i provvedimenti adottati da Catania ed aver persino firmato un documento del Pd per spronare il sindaco a modificare la Giunta nei mesi scorsi. La seduta di giovedì sera, però, potrebbe avere strascichi in Prefettura. Questo perché la votazione dell'aumento dell'addizionale Irpef è avvenuta con la presenza in aula di quindici consiglieri, compreso il sindaco Catania. Per la minoranza “si è violato l'articolo 41 dello Statuto – denunciano Baglio (Presenza Civica), Pollari (Democratici e Sinistra), Baietto (Lega) e Capogna (Pdl) – perchè la votazione di un provvedimento in materia economica e tributaria deve avere la maggioranza qualificata di 16 consiglieri e in quel momento non c'erano”. Il tutto nonostante il segretario comunale, Iris Imbimbo, abbia affermato come la votazione fosse valida e rispettosa dello Statuto.
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