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09 Settembre 2014 - 22:07
Il Sindaco Renzo Zucca ha lasciato. Il paese perde anche la Pro Loco
Il Comune di Quagliuzzo cede l'acquedotto a Smat. Una scelta forzata dal momento che la spa torinese ha negato il rinnovo dell’autorizzazione allo scarico di acque reflue urbane in Regione Canton Piana. "Il nostro impianto non si tocca" ha risposto, in sostanza, la Smat, con nota, al 139, del 24 gennaio scorso. Tesi rincarata dall'Ato3 (Autorità d’Ambito Torinese) che, con nota del 10 febbraio, ha intimato al Comune di acquisire la qualità di socio entro sessanta giorni, ed ancora dalla Provincia di Torino (Area Risorse idriche e qualità dell’aria – Servizio Risorse Idriche) con nota del 13 marzo.
L'Amministrazione Comunale del piccolo paesino, con l'ex Sindaco Domenico Ferraro, si è ritrovata spalle al muro. Nessun espediente possibile e senza alcun appiglio per prendere tempo. Non foss'altro che la legge Galli del 2006 parla chiaro: il servizio idrico integrato (costituito dai servizi pubblici relativi a captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione di acque reflue) dev'essere gestito all'interno dei cosiddetti "ambiti territoriali ottimali" (ovvero l'Ato3 nel caso quagliuzzese) ed il successivo decreto Ronchi ha stabilito l’affidamento dei servizi attraverso gare pubbliche, società miste con socio privato operativo con partecipazione non inferiore al 40%, individuato mediante procedura ad evidenza pubblica o, in via eccezionale, su parere dell’AGCM, affidamenti in house. Per effetto del decreto Ronchi, gli enti locali sono tenuti a vendere, con procedura ad evidenza pubblica a un socio privato, con attribuzione dei compiti operativi, una quota di capitale delle società con affidamenti in house, pena la cessazione dell’affidamento.
Con grande dispiace il Consiglio Comunale ha deliberato l'adesione nella seduta dello scorso 30 aprile, peraltro proprio in un momento piuttosto intenso, poichè il mese successivo si tornava alle urne. All'inizio dell'estate il nuovo Sindaco Renzo Zucca ha convocato un'assemblea pubblica, insieme al gruppo di maggioranza, composto ancora in parte dai medesimi amministratori della tornata precedente, per spiegare alla popolazione che la decisione è sofferta ma inevitabile. Che il Comune, finora, ha cercato in tutti i modi di tenersi stretto il proprio acquedotto, investendo sui raggi Uv e con aministratori pronti a diventare operai ad ogni eventuale guasto. L'unica strada sarebbe stata la costruzione di un proprio depuratore. Un'opera impossibile per le ingenti risorse economiche che assorbirebbe, centinaia di migliaia di euro, impossibili da trovare per un Comune così piccolo.
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