Dopo le recenti proteste di alcune famiglie sul tema refezione scolastica, è arrivata la replica della Dottoressa Loredana Meuti, dirigente scolastico reggente del 1° Circolo di Settimo. Quello che, per intenderci, comprende anche il plesso della Vivaldi, teatro delle recenti lamentele. Precisazioni doverose, rivolte innanzitutto a sgomberare il campo da imprecisioni e strumentalizzazioni, ma anche e soprattutto a ribadire con forza quale sia il ruolo della scuola. Il problema, in sintesi, riguarda l'obbligatorietà di frequenza della mensa per gli alunni iscritti al tempo pieno. Alla Vivaldi, dove di fatto tutti frequentano le 40 ore, alcune famiglie sono però cascate dalle nuvole, sottolineando che in sede di iscrizione nessuno era stato avvertito della cosa. E da qui il via ad una levata di scudi non solo verso gli uffici della direzione scolastica, ma anche sulla bacheca Facebook del nostro giornale. Parte quindi da numeri e documenti ufficiali, il dirigente Meuti, "Non si possono analizzare certe questioni facendo riferimento solo a presunte parole, al sentito dire, per cui preferisco esprimermi in dati, certi e verificabili - spiega il dirigente -. Su 851 allievi di questa Direzione Didattica (che racchiude diversi plessi, ndr) solo il 10% ha manifestato problematiche relative alla refezione. Se poi escludiamo le materne, il numero scende al 6%. Si tratta quindi di una ristretta minoranza e non di un problema di carattere generale che coinvolge tutti. Dopo di che, va precisato che la scuola applica norme ed è questo quello che il mio ruolo deve garantire. Ovviamente serve anche il buonsenso; di fronte alle richieste di esonero di alcune famiglie sul tema refezione, abbiamo provveduto ad inviare una comunicazione ufficiale, per spiegare le corrette procedure da seguire e poter, laddove possibile, andare loro incontro. Su questa vicenda siamo stati sicuramente flessibili, nei casi particolari e giustificati, ma allo stesso tempo intransigenti verso richieste diverse, perché le regole vanno rispettate al fine di organizzare al meglio l'attività scolastica. Nessuna Istituzione e/o Ufficio organizza servizi ad personam". Alcune famiglie avrebbero preferito iscrivere i propri figli al tempo di 30 ore, ma non essendoci i numeri minimi per attivare classi di questo tipo, e non volendo abbandonare la Vivaldi, hanno deciso di accettare il tempo prolungato. Sono loro, in particolare, a sottolineare che nessuno, all'atto dell'iscrizione, aveva fatto menzione dell'obbligatorietà della refezione scolastica per i propri figli. "Non mi risultano accordi documentati di alcun tipo, fatti con singoli soggetti - sostiene il Dirigente che ha preso l’incarico nella scuola solo dal marzo dello scorso anno - anche perché non sarebbe stato possibile. Chi voleva l'esenzione e aveva motivazioni legittime per chiederla, è stato preso in considerazione. In questi giorni verranno vagliate attentamente da questa Direzione didattica, unico organo deputato a decidere sulla questione, le domande di coloro che hanno, per diversi motivi, nuovamente chiesto di poter riportare a casa i propri figli durante l'orario della mensa. Tuttavia, bisogna precisare che molte delle richieste pervenuteci sono inaccettabili. C'è chi vuole il servizio mensa solo mercoledì e venerdì, chi il lunedì e non negli altri giorni, chi vuole sospendere fino a gennaio per poi ripartire eventualmente da marzo e chi invece si limita ad esporre generici motivi che vanno da quelli etici (?) a quelli personali. Queste sono richieste che le norme vigenti ci impediscono di soddisfare. Si provi solo ad immaginare la confusione nella prenotazione dei pasti, nella calendarizzazione della sorveglianza, del controllo di entrate ed uscite degli alunni: si passerebbe il tempo ad organizzare un ristorante anziché l’istruzione! O si aderisce alla mensa tutti i giorni, oppure si richiede l’esonero valevole per tutto l’anno scolastico". In soldoni, passino le deroghe, sempre se motivate, ma non a targhe alterne. "Sappiamo che molte famiglie stanno attraversando momenti di difficoltà; vorrei, però, aggiungere che coloro che davvero hanno problemi seri, li hanno motivati in modo così chiaro e preciso che sono stati soddisfatti. Altri, invece, hanno inoltrato richieste che per i motivi già spiegati non si possono accogliere. Chi non è soddisfatto può richiedere nulla-osta di trasferimento in Istituti che offrano i tempi scolastici desiderati”. Il Dirigente Loredana Meuti conclude sottolineando “che effettivamente una scuola così organizzata causa tali problemi alle famiglie, che per il prossimo anno la Direzione Didattica prenderà in considerazione di abbandonare qualche classe di tempo pieno per costituirne altre a tempo normale, sperando di non urtare la singola suscettibilità di chi invece necessita effettivamente e non part-time del tempo di 40 ore”.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.