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VENARIA. Rubato quadro da 6 milioni, è stato in mostra alla Reggia

VENARIA. Rubato quadro da 6 milioni, è stato in mostra alla Reggia

Fino a pochi giorni prima era esposto alla Reggia di Venaria, pezzo pregiato della mostra intitolata "Splendori delle corti italiane: gli Este". Il quadro del Guercino, di inestimabile valore commerciale, è stato rubato a Modena il 12 agosto da ladri per ora sconosciuti.

Si tratta di uno dei furti più gravi subiti dal patrimonio artistico diocesano degli ultimi decenni. La tela, che raffigura la Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo', (olio su tela di 293x184,5 centimetri del 1639), è "un'opera monumentale della prima maturità dell'artista" sottolinea uno sconcertato Vittorio Sgarbi, le cui dichiarazioni vengono riportate dall'Huffington Post.

Il critico d'arte è intervenuto sulla vicenda, specificando che l'opera ha un valore stimato "tra i 5 e i 6 milioni di euro, e puntando il dito contro le istituzioni colpevoli, a suo dire, di una "responsabilità grave". Com'è possibile, si chiede Sgarbi, che nonostante la presenza di un quadro così pregiato "In quella chiesa non c'era un sistema d'allarme? Com'è possibile che la soprintendenza abbia permesso che un'opera così preziosa rimanesse lì senza misure di sicurezza?".

Secondo alcune fonti, è proprio in occasione dell'esposizione presso la Reggia di Venaria che i ladri sono venuti a conoscenza del quadro e del suo valore.

Il furto, tuttavia, è di difficile comprensione. Come fa notare lo stesso Vittorio Sgarbi, infatti, si tratta di un'opera praticamente invendibile.  "Non ci può essere un committente, nessun museo e nessun privato la comprerebbe mai" aggiunge, "secondo me questo furto può essere solo opera di una banda di stranieri inconsapevoli, gente che non sa nulla delle leggi di mercato e che forse pensa di chiedere un riscatto" Sgarbi riferisce di aver parlato con gli inquirenti. "Spero che si diano da fare e lo ritrovino - conclude - anche se il furto è avvenuto di notte è veramente difficile che nessuno li abbia visti".

Nel frattempo, la soprintendenza rispedisce al mittente le accuse del critico d'arte ferrarese. "E' un momento drammatico - spiega una funzionaria - siamo impegnati con il Nucleo Tutela patrimonio storico e artistico dei carabinieri e non possiamo parlare molto. Ma è chiaro che ci sono problemi enormi di economia e di risorse per tutelare l'immenso patrimonio artistico del nostro territorio. Magari avessimo le risorse per mettere l'allarme ovunque".

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