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13 Agosto 2014 - 18:40
"I negri portano l'ebola, lo dicono i giornali". "Qui dentro c'è l'ebola, c'è la scabbia". "Con i negri io non ci mangio". Francesco Gianbanco, residente a Casalborgone, era ospite del Centro Fenoglio di Settimo. Era, per l'appunto. Perché da qualche giorno l'uomo è stato espulso dal centro su decisione della Croce Rossa settimese. Inizialmente si è accampato per protesta sotto un cavalcavia nei pressi di via De Francisco, poi la tenenza dei carabinieri ha operato per trovare una sistemazione all'uomo e alla sua compagna.
La causa dell'espulsione sarebbero le frasi razziste da lui pronunciate all'indirizzo degli altri ospiti del centro, a quanto pare insistenti e reiterate. "Non definirei il suo atteggiamento come razzista, quanto piuttosto come intollerante nei confronti del prossimo. E noi non possiamo mettere a repentaglio il nostro rapporto con la cittadinanza e con le altre persone ospitate all'interno del Fenoglio - spiega Ignazio Schintu -, certi atteggiamenti non possono essere accettati".
Francesco, peraltro, non avrebbe avuto i requisiti per essere accolto nel centro gestito dalla Cri. "Non avevamo nessun obbligo di tenerlo con noi - prosegue Schintu - l'abbiamo fatto quasi per misericordia. Lui, per contro, non mostrava molta gratitudine. Anzi. Nell'ultima settimana era diventato assolutamente ingestibile: aggrediva verbalmente diverse persone del centro, pretendeva di portare la sua auto, priva di assicurazione, all'interno della struttura. Passava l'intera giornata dentro il Fenoglio con tanto di donna e cane al seguito, sebbene avesse solo l'obbligo di dimora e dunque dovesse usare il centro solo per la notte".
Una vicenda, quella di Francesco, che ha fatto molto scalpore mediatico nei giorni scorsi. Stando ai fatti, però, è difficile imputare una qualche colpa agli operatori del Centro Fenoglio.
Sul tema "ebola", peraltro, Ignazio Schintu precisa che non esiste alcun rischio di contagio o di penetrazione del virus nel territorio italiano.
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