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13 Agosto 2014 - 11:25
Bamibini
Anita ha 15 anni. Ha da poco terminato la scuola media. Dal prossimo anno frequenterà l'Istituto professionale "Cena" ad Ivrea. Soffre di una rara malattia, la encefalopatia post vaccinale con sindrome autistica. Non ha disturbi cognitivi nè motori macomportamentali. La famiglia, tempo addietro, aveva già presentato denuncia contro lo Stato ed attualmente attende la sentenza in Cassazione. "Lei non è nata così – raccontano i genitori -, la malattia è dovuta ad una reazione ad un vaccino, i medici avrebbero dovuto verificare che la bambina soffriva di alcune intolleranze, prima di somministrarlo".
E' Anita la bambina dipinta come aggressiva sulle colonne dei giornali, responsabile di aver mandato, per una gomitata, una professoressa al Pronto Soccorso, a cui si riferisce il reggente scolastico di Settimo Vittone Ennio Rutigliano quando, il mese scorso, ha proposto al collegio d'istituto di vietare le iscrizioni ai disabili. Che fosse una provocazione o meno, resta il fatto che Rutigliano ha voluto rischiare sulla pelle dei ragazzini. Se il punto fosse passato sarebbe diventato un caso nazionale, un precedente che lede il diritto allo studio. "E' vero – racconta i genitori della bambina – nostra figlia ha avuto dei comportamenti aggressivi ma solo perchè non è stata compresa. E' stata chiusa per tre anni in una stanza da sola, senza compagni, senza arredi. Le è stato negato di fare le gite con i compagni. E' intollerante al glutine e ai latticini e in mensa le sono stati dati lo stesso. In un bambino autistico sono tutti fattori che possono scatenare aggressività. Non le hanno fatto nemmeno affrontare l'esame per ottenere il diploma. Ci hanno dato soltanto un attestato di frequenza".
La famiglia ha presentato denuncia contro l'educatrice, con l'accusa di maltrattamenti, il primo anno di scuola media. Il secondo anno le cose sembravano migliorate. Ma tutto è peggiorato negli ultimi mesi. "Non abbiamo trovato collaborazione da nessuno – racconta il padre -. Soltanto il Comune di Tavagnasco, dove abitiamo, ha dato contributi per l'ippoterapia. Sono andato personalmente dal Sindaco di Settimo Vittone Sabrina Noro, mi ha risposto che non voleva prendere posizione per non rischiare la chiusura della scuola. Ma se la proposta di Rutigliano fosse passata, cosa sarebbe successo? Qui si parla della dignità delle persone. Ho anche contattato il Sindaco di Nomaglio che è Presidente del Consorzio In.re.te ed è sensibile a questi temi. Io farò di tutto per chiudere quella scuola e mandare via quelle persone. Non è il Preside che tira un sospiro di sollievo, sono io, ma a Tavagnasco ci sono altri due bambini con gli stessi problemi di mia figlia che dovranno frequentare quella scuola. A settembre cosa succederà?"
Sul piede di guerra il consigliere di minoranza Costantino Salaris. "Quando ero amministratore a Tavagnasco – ricorda Salaris – con i colleghi avevamo cercato di essere vicini alla famiglia. Presenteremo delle interrogazioni al Sindaco di Settimo Vittone per sollecitare interventi che rendano la struttura idonea a ragazzini in difficoltà e affinchè sia istituita una Commissione speciale, come previsto dallo Statuto Comunale. Non è un tema a cui si possa restare indifferenti".
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