Cerca

Troppi dubbi sull'incendio del 19 maggio

Troppi dubbi sull'incendio del 19 maggio
Mentre la Procura di Ivrea continua, lentamente, a indagare sull’incendio che il 19 marzo scorso ha distrutto circa 240 mila metri quadrati di capannoni, istituzioni e sindacati sono ancora alla ricerca di una soluzione per i lavoratori di CellTel (dal primo settembre Telis) rimasti senza un posto, cioè a casa. Coscienti tutti che ancora non esiste un nuovo contratto d’affitto con Prelios proprietaria dell’area industriale di Scarmagno. Sul fronte giudiziario l’inchiesta è passata dalle mani del pm Gabriella Viglione a quelle di Lorenzo Boscagli che attende gli esiti delle perizie e quindi una conferma all’accusa di “concorso in incendio colposo” in capo ai due operai della Omg di Valperga. Peraltro la difesa è già pronta a smontare tutto il castello accusatorio, puntando il dito sui tempi e avanzando il dubbio che i due sfortunati siano in verità un “capro espiatorio” La domanda è banale: se è vero che la prima chiamata ai vigili del fuoco c’è stata alle 16 e che i due della Omg alle 15,45 si trovavano ancora nello stabilimento D, come avrebbero potuto provocare l’incendio sul tetto dello stabilimento C, che per raggiungerlo ci vogliono almeno 10 minuti? S’aggiunge che si è sempre detto e scritto che a innescare il rogo sarebbe stata una scintilla della fiamma ossidrica dei cannelli ma in realtà per sigillare i lucernari in metacrilato si usa il silicone. Anche ammesso che usassero la fiamma sui lucernari per arrivare all’ultimo dei tre strati ci sarebbero voluti almeno 25 minuti. Detto questo, è delle ultime settimane la notizia che il pm Lorenzo Boscagli ha chiesto e messo agli atti una serie di documentazioni di Cell Tel per capire se e come sono state rispettate tutte le norme antincendio.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori