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24 Settembre 2013 - 09:00
In foto Alberto Vidano. Per gli amici era "Merlino"
8 ore di musica e solidarietà in ricordo di Alberto Vidano, conosciuto come "Merlino". A lui è dedicato il Merlino Day organizzato dall'omonima Associazione, per la terza edizione, al pluriuso di Samone sabato 21 settembre. Una lunga kermesse che ha visto alternarsi buona musica, danze, canzoni e cabaret ad ingresso libero. Oltre al concerto, gli amici e i familiari di Alberto hanno organizzato un mercatino artigianale, il book crossing sotto lo slogan "porta i tuoi libri e prendine altri con una piccola offerta" e l'animazione per i bimbi, con un servizio ristoro ovviamente garantito. Tra gli ospiti di livello nazionale sono saliti sul palco "La Grande Orchestra Occitana" condotta da Sergio Berardo dei Lou Dalfin con i suoi 40 elementi ed il noto comico Diego Parassole. "Un evento per divertirsi – sottolineano i componenti dell'Associazione - ma soprattutto per aiutare i progetti in favore della popolazione africana per i quali il nostro amato Alberto Vidano operava con le organizzazioni non governative ed ai quali era più legato". Anche quest’anno il ricavato della serata verrà interamente destinato ad un’importante progetto acqua nel Mali in collaborazione con la Onlus Se@sonrose
ALBERTO VIDANO :Alberto Vidano era originario di Pont Canavese dov'era nato nel luglio del 1959. Un'adolescenza nutrita di passioni, al sua: il viaggio, la fotografia, lamusica, lo sport. Parte non ancora maggiorenne per i primi viaggi europei on the road. E' allenatore di volley e preparatore di atletlica leggera. La sua irrequietezza lo porta a scegliere molti mestieri e pur di non stare fermo consegna giornali, non finisce in Turchia a costruire dighe, diventa camionista su rotte europee. Alberto amava definirsi alla francese “routier”. Concedendosi un po' di riposo, in Canavese, si rivela anche ottimo apicoltore. Decise di compiere nuovi “viaggi” in situazioni difficili nei luoghi dove si soffre la fame, la malattia, la siccità, la guerra. Per lui l’Africa era “incanto” e “disincanto”. Diventa un logista, un professionista della cooperazione, tra i migliori, richiesto dalle O.N.G. internazionali. Dopo gli anni africani in Somalia durante i quali sfugge fortunosamente al rapimento della sua unità, in Congo, durante una delle innumerevoli guerre tribali riesce a scampare all’eruzione del vulcano. Inarrestabile, allarga i suoi orizzonti di solidarietà intervenendo in missione umanitaria nella drammatica guerra del Kosovo per raggiungere in seguito l’ancor più pericoloso scenario dell’Afghanistan. Quindi nel 2005 dopo lo tsunami vola in Indonesia per lo start-up di una nuova missione e rimane vittima del terremoto di Nyas risultando per le autorità italiane disperso per alcuni giorni mentre si stava prodigando nel disperato tentativo di alleviare le sofferenze della popolazione stremata. Questi duri anni non lasciano indenne la salute di Alberto ma nonostante tutto trova la forza e le motivazioni per ripartire, nel maggio 2010, in una Repubblica Centrafricana flagellata dalla guerra e da varie epidemie. In settembre, pochi giorni prima di rientrare, Alberto si addormenta sereno dopo una sera di festa con i suoi colleghi per non risvegliarsi più.
Nella galleria immagini dello staff e della serata: volontari dell'Associazione Alberto Vidano,Seçson Rose, i dottori clown che svolgono attività negli ospedali, gelateria A La Moda Veja ed altri stand, gli artisti che si sono esibiti
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