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14 Luglio 2014 - 11:23
Con il "Regolamento per la monetizzazione degli standards urbanistici", non sarà più obbligatorio, per il privato, cedere spazi pubblici al Comune, ma si potrà risolvere l'accordo economicamente. E' questa la novità introdotta dal Consiglio Comunale nella seduta di giovedì 26 giugno. Il "vantaggio", almeno così lo definisce la maggioranza, sarà che il Comune non avrà più tra le mani aree di cui non sa che farsene e che hanno costi di manutenzione, a dispetto della ratio che aveva animato il Piano Regolatore ideato nel 2000 ed approvato nel 2006, ovvero la cessione di aree soggette a Pec per una "rigenerazione urbana ecologica".
Contrariato il consigliere di minoranza Alberto Tognoli della Lista dei Cittadini. "Non ho nulla da eccepire dal punto di vista tecnico – ha esordito - ma, dal punto di vista politico, questa è una variante bella e buona. Aree servizi e verdi, che fino ad oggi sono state il fiore all'occhiello della città, vengono considerate un peso. Lo strumento urbanistico va così ad indebolirsi". Altro aspetto negativo, secondo Tognoli, è "la discrezionalità del Comune nel decidere quali aree si possono monetizzare o meno. A mio avviso un Piano Regolatore è tanto più corretto quanto più limita gli spazi di discrezionalità", concetto che, si sa, può sempre dar luogo a favoritismi.
"Sono profondamente contrario – la replica del lanciatore libero Maurizio Perinetti – alla strumentalizzazione interpretativa della delibera che mi sembra esagerata da parte di Tognoli. Si introduce soltanto maggiore flessibilità, la delibera rende l'impostazione meno vincolante per il Comune e per i cittadini. Il bicchiere non è mezzo vuoto ma molto più di mezzo pieno".
Il punto è stato occasione per sollecitare l'adozione, il prima possibile, di una nuova variante al Prgc. "C'è la necessità – ha ricordato Francesco Comotto di Viviamo Ivrea – di mettere mano in modo più radicale al Piano Regolatore, non andare a rattoppare". Sempre da Comotto la proposta di vincolare l'utilizzo dei soldi derivanti dalle monetizzazioni per finanziare la manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree servizi. "Non vorrei che i soldi finissero in posti strani – ha sottolineato Comotto -, è una delle preoccupazioni di cui si è discusso in Commissione".
L'Assessore Giovanna Codato ha rassicurato sulla necessità di una variante, "inserita nelle linee programmatiche di questa amministrazione", sgrombrando il campo dal fatto che la monetizzazione "è un istituto contemplato dalla normativa urbanistica regionale". "Secondo noi – ha risposto Codato a Tognoli – bisogna ragionare caso per caso e la proposta deve arrivare non dal Comune ma dai proponenti".
Il documento, perfezionato con un paio di emendamenti su temi tecnici, è infine passato con dodici voti favorevoli e le sole astensioni del Movimento 5 Stelle e del centrodestra.
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