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14 Luglio 2014 - 15:47
Avetta Alberto
Aveva il vizio di rigare le auto parcheggiate in piazza della Chiesa ad Ozegna. Sono bastate però un paio di telecamere, piazzate dal consigliere comunale e titolare del ristorante "Monnalisa" Sergio Bartoli, fuori dal locale, per mettere nel sacco Eugenio Berta, settantenne, zio dell'attuale Vicesindaco Luciana Berta.
Grazie a quell'iniziativa, attuata da Bartoli in seguito a ripetuti e fastidiosi episodi, ora l'anziano si trova alla sbarra, presso il Tribunale di Ivrea, con l'accusa di danneggiamenti, difeso dall'avvocato Alberto Avetta (più conosciuto per essere l'Assessore Provinciale alla Viabilità uscente). Il reato è procedibile d'ufficio, per via dell'aggravante, riferita ai danneggiamenti nei confronti di beni esposti a pubblica fede.
I fatti risalgono ad almeno sette anni fa e sarebbero proseguiti fino al febbraio 2008 quando il ristoratore, arcistufo di trovare graffi sulla portiera, prima sulla vecchia auto e poi anche su quella nuova di zecca, aveva deciso di smascherare l'autore. Aveva avvisato i dipendenti di stare bene attenti a chiunque si aggirasse intorno al "Monnalisa", aveva attivato un impianto di videosorveglianza e con un po' di pazienza aveva beccato il colpevole. Aveva poi consegnato il nastro incriminato al Comando dei Carabinieri di Agliè.
"Dal video – ha riferito l'altra settimana in aula il Maresciallo Angelo Pilia, interrogato dal Pm Claudia Oberto – l'autore risultava un uomo di 70 anni circa, si vedevano gli indumenti, non il viso ma si capiva che proveniva dal vicolo adiacente la Società Operaia, presso cui ci siamo recati, sapendo che anche quel locale era dotato di videosorveglianza. E' stato così possibile il riconoscimento".
Bartoli, che si è costituito parte civile con l'avvocato Gianpiero Bonino, chiede il risarcimento dei danni. Il processo è stato rinviato a dicembre per la discussione. Il giudice Marianna Tiseo pronuncerà la sentenza.
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