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STRAMBINO. Perseguitava la collega di lavoro, alla sbarra per stalking

STRAMBINO. Perseguitava la collega di lavoro, alla sbarra per stalking

Perseguitava la collega di lavoro di cui s'era perdutamente invaghito. Era arrivato a presentarsi sotto casa sua, a farle scenate sul luogo di lavoro. Non le dava pace. Per mesi la storia era continuata finchè la ragazza, esausta e logorata, aveva deciso di presentare denuncia. Ne aveva sporta più d'una. L'ultima nel marzo 2009. Per questi fatti Marco L., trentenne di Ivrea, si trova ora a processo con l'accusa di stalking. Giovedì mattina, di fronte al giudice Ombretta Vanini del Tribunale di Ivrea, le parti hanno valutato la possibilità di addivenire ad una soluzione con l'eventuale ritiro della querela. Anche perchè Marco L. risulta al momento disoccupato e nullatente, per cui sarebbe difficile ottenere un risarcimento. Soffrirebbe inoltre di alcuni problemi di salute. Il suo legale, l'avvocato Enrico Scolari, ha presentato un certificato medico.

La giovane vittima, residente a Strambino, e assistita in udienza dall'avvocato Mario Benedetto non ne ha voluto sapere. "Per quello che ho passato io il suo comportamento è imperdonabile – si è sfogata la ragazza con il giudice -. Non potevo più uscire di casa. Una volta mio fratello l'ha trovato nella nostra proprietà. Veniva sotto la ditta e urlava. Dovevo uscire scortata dai miei genitori, dal mio fidanzato. Mi ha anche minacciata di morte. Sono stata male, ho avuto dei problemi a causa di questa persona. Ho sostenuto delle cure mediche, la noia di un processo. Non mi venga a dire che lui è in difficoltà". Lei segretaria, lui operaio nella stessa ditta. La frequentazione quotidiana si era trasformata in un incubo. Il processo è stato rinviato a novembre per sentire i testimoni della difesa e l'imputato, se acconsentirà di sottoporsi all'esame.

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