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GASSINO. Meno soldi ai dirigenti comunali, più ai cittadini bisognosi

GASSINO. Meno soldi ai dirigenti comunali, più ai cittadini bisognosi

Paolo Cugini, sindaco di Gassino

I soldi sono pochi, le esigenze dei cittadini tante. Se si vuole fare qualcosa che vada oltre la mera “ordinaria amministrazione” bisogna inventarsi metodi originali per racimolare qualche migliaio di euro. E bisogna avere fortuna. Paolo Cugini, neo sindaco di Gassino, sembra aver avuto entrambe le cose: una buona idea, e un po’ di fortuna. Da giugno, infatti, una normativa nazionale dà la possibilità di modificare lo stipendio dei segretari e dirigenti comunali, agendo sulla cosiddetta parte accessoria della busta paga. Come sfruttare questa opportunità per il bene della comunità?     Ad oggi non c’è nulla di ufficiale, ma pare che il sindaco voglia ricavare 6-7mila euro dalla riduzione dello stipendio di alcuni dirigenti (molto probabilmente del segretario comunale) e destinare quei fondi al finanziamento del lavoro accessorio. In parole povere con quei 7mila euro Cugini intende dare continuità al progetto della Compagnia San Paolo che offre un’opportunità di lavoro socialmente utile ai disoccupati maggiormente in difficoltà. “Con quei soldi offriamo a 4 o 5 persone almeno 3 mesi di stipendio in più” avrebbe confidato il sindaco ai suoi collaboratori. “Se lo meritano, stanno lavorando bene e offrendo un ottimo servizio al Comune”. Ecco spiegato perché Cugini vuole destinare a loro questo piccolo tesoretto ricavato dal taglio della spesa pubblica.     Questa operazione fortemente voluta dal sindaco dovrebbe essere introdotta già in fase di approvazione del bilancio di previsione 2014, prevista indicativamente verso fine luglio. Un segnale piccolo, visto l’ordine di grandezza delle cifre in discussione, ma sicuramente importante. Il secondo importante segnale in pochi giorni: appena la scorsa settimana, infatti, la Nuova Voce aveva pubblicato l’indiscrezione di una probabile riduzione dello stipendio dello stesso sindaco Cugini, il quale sarebbe intenzionato a destinare parte del proprio emolumento a un apposito fondo  destinato alla collettività.     Insomma, il messaggio sembra essere molto chiaro: tagli ai costi della politica e in generale della macchina burocratica comunale, aumento della spesa per il sociale e le categorie maggiormente in difficoltà.    
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