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23 Giugno 2014 - 10:27
Asilo
Pochi iscritti, chiude una sezione presso l'asilo nido comunale "Olivetti". Le insegnanti, per non rischiare alcun licenziamento, hanno già deciso di ridursi tutte indistintamente l'orario di lavoro. Mentre è partita una raccolta firme, sottoscritta già da un'ottantina di genitori. Nella lettera, inviata all'Amminsitrazione Comunale le famiglie rilevano le cause da, da qualche tempo a questa parte, hanno sempre più spinto a rivolgersi ad asili privati, con il conseguente e graduale calo del numero di bambini che frequentano la struttura. Chiedono quindi provvedimenti per non privare Ivrea di un servizio d'eccellenza, nato come appendice della storica azienda Olivetti, e per non cagionare ulteriori perdite dei posti di lavoro in un momento già abbastanza complicato.
"La commisurazione della retta – fanno presente i genitori firmatari – richiesta in base al reddito familiare è cosa buona per famiglie prive di entrate o con reddito unico ma, nel caso di genitori entrambi occupati, le richieste divengono assimilabili a quelle di un asilo privato, per cui molte famiglie hanno optato per questa scelta, per via degli orari più flessibili che permettevano il ritiro dei figli anche alle ore 19 mentre all'Olivetti, per un tale servizio, occorre pagare un supplemento per il dopo scuola, oltre ad altri esborsi previsti per giornate festive, ugualmente non contemplati nelle strutture private. Questo ha causato una emigrazione di molti bambini verso asili privati, ridecendo il numero di utenti in quello comunale e creando, quindi, problemi di gestione economica per la cooperativa Alce Rosso. Problemi che, oggi, si tenta di risolvere con la chiusura, prevista a settembre, di una sezione, cosa che comporterebbe una forzosa riduzione dell'orario di lavoro di quelle insegnanti che tanto si sono spese per la salute e l'educazione dei nostri figli e che non meritano di essere penalizzate a seguito di forse non troppo illuminate scelte di strategia economica. Temiamo che questo possa essere solo l'inizio di una scala discendente che priverà Ivrea di uno dei suoi servizi sociali d'eccellenza".
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