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24 Giugno 2014 - 09:33
"In questo luogo il 9 gennaio 1945 vennero ricomposte cristianamente dalle mani del prevosto Don Secondo Marino le spoglie del Partigiano Azzatese Renato Colli, nome di battaglia Lepre, che, a soli 20 anni, venne trucidato dai nazifascisci con il compagno partigiano Barberio Carmine. L'Anpi e i cittadini di Azzate ringraziano gli abitanti di Vialfrè per aver qui conservato e successivamente restituito alla famiglia il corpo di questo giovane martire morto per difendere la democrazia e la libertà".
Reca questa scritta la targa scoperta al cimitero, scoperta nella piovigginosa mattinata di domenica 15 giugno, nel settantesimo anniversario della Liberazione dalle truppe nazifasciste. Una delegazione proveniente da Azzate (provincia di Varese) ha incontrato i vialfredesi e preso parte alla Santa Messa celebrata presso la Chiesa Parrocchiale e alla successiva processione fino al camposato per ricordare, con riconoscenza ed affetto, quel "gesto di umana gentilezza", nonostante un ordine di lasciare quei cadaveri in strada, a monito.
"Dobbiamo pensare – è intervenuto il Sindaco di Azzate, Gianmario Bernasconi – a due ragazzi di vent'anni che assumono consapevolezza che stanno per morire e alla generosità della gente di Vialfrè nel raccogliere i corpi e di darne sepoltura". Presenti alla cerimonia la cognata di Lepre, Maria Brambilla, insieme al nipote, omonimo, Renato Colli, al figlio di quest'ultimo, Emanuele, e alla sorella Annamaria. "Queste persone li hanno fatti sentire a casa" ha sottolineato con commozione Renato Colli mentre l'Anpi ha intonato un'emozionante "Bella Ciao" con chitarra e fisarmonica. Lepre e Coniglio (nome di battaglia di Barbierio, originario di Adali, in provincia di Catanzaro) facevano parte del gruppo "Giustizia e Libertà". Caddero in una fredda sera invernale. Allora Vialfrè era frazione di San Martino.
"Ho attivato - ha aggiunto il Sindaco di Vialfrè Pietro Gianoglio Vercellino – una ricerca più approfodita su Barberio. Sono riuscito a risalire a suo fratello Mario, e a sua nipote, augurando un eventuale futuro incontro, magari di nuovo in questo luogo".
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