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PERTUSIO. Processo contro dipendenti Asa. Cresto: "ho agito come autorità di pubblica sicurezza, non potevano usare il mezzo per attività sindacale"

PERTUSIO. Processo contro dipendenti Asa. Cresto: "ho agito come autorità di pubblica sicurezza, non potevano usare il mezzo per attività sindacale"

Antonio Cresto, sindaco uscente di Pertusio

Sarà pronunciata il 27 giugno la sentenza nei confronti del Sindaco di Pertusio Antonio Cresto, finito alla sbarra, presso il Tribunale di Ivrea, con l'accusa di violenza privata e minacce, per aver bloccato due dipendenti Asa, mentre volantinavano in paese, su un mezzo dell'azienda, nella concitata primavera di due anni fa, peraltro in periodo di campagna elettorale. Il Pm ha chiesto la condanna a quattro mesi di reclusione. Cresto, assistito dall'avvocato Enrico Scolari, si difende.

"Sono convinto – asserisce -, come Sindaco e Pubblico Ufficiale, che quel mezzo non potesse circolare. Ho ravvisato un reato, legato all'utilizzo improprio del camioncino per fare attività sindacale durante l'orario di lavoro. Pertanto ho invitati gli addetti di Asa a spegnerlo. L'ho detto in tutte le salse, per impedire che continuassero a perpuetare quest'azione. La legge lo dice chiaramente: il Sindaco è un'autorità locale di pubblica sicurezza, loro potevano lasciare il mezzo nella piazzola e andare a piedi ma il mezzo, finanziato con fondi pubblici, non può essere utilizzato. L'Asa era indebitata fino al collo ma loro non avevano diritto di incrementare quel debito anche solo di un euro. Io non uso la macchina del Comune per fare campagna elettorale. Ed è emerso in aula che è stata una loro libera iniziativa, non aziendale".

Il capo d'accusa comprende anche insulti che Cresto avrebbe rivolto all'indirizzo dei dipendenti Asa. Il Sindaco si sarebbe opposto con il suo trattore, poi sarebbe sfrecciato vicino a loro anche a bordo della sua moto. "La cosa strana – aggiunge il primo cittadino pertusiese - è che gli insulti sono stati rivolti a me, da loro, non il contrario. Nel corso del processo è emerso chiaramente che io non ho utilizzato alcuna parolaccia, nè alcun gesto di violenza, nei loro confronti. Il camion, per quanto mi riguarda, era sotto sequestro, ma le persone erano libere di circolare. Peraltro non sono più venute a fare volantinaggio nei giorni successivi. Per me era questione finita lì. Mi spiace che, invece, ci sia stata una denuncia ed una richiesta di risarcimento, a cui non mi sono piegato".

Aldilà della vicenda personale, la sentenza scioglierà un nodo. "Io, come Sindaco -chiosa Cresto - ho agito come autorità di pubblica sicurezza o ho abusato di un potere? Attendo il pronunciamento".

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